Deboli, svantaggiati  -  Redazione P&D  -  16/06/2022

progetto di modifica del diritto delle persone fragili, conseguenze applicative

  1. Conseguenze applicative dell’abrogazione

Cancellati i vecchi istituti ottocenteschi, l’intero fronte della ‘’protezione stabilizzata’’ sarà destinato a reggersi in Italia, per il futuro, sull’amministrazione di sostegno; fruitori del presidio giudiziale diverranno, potenzialmente, tutti gli esseri i quali appaiano - non importa in che misura, o con quali sfumature - privi di autonomia nell'espletamento delle attività quotidiane.

È una generalizzazione possibile in forza della natura quantomai duttile dell'AdS, grazie cioè alla modulabilità della salvaguardia civilistica a seconda delle esigenze dell’interessato - con una valenza in grado di abbracciare, s’è detto, la ‘’clientela pesante’’ nella sua interezza: allorquando occorra far fronte, in concreto, a gravi pericoli di autolesionismo dell’individuo, oppure allargare le ‘’cuciture dell’abito’’ dinanzi a gestioni segnatamente complesse.

Diritto ‘’dal basso’’, è stato detto.

A ciò va aggiunta la considerazione che sul piano psicologico, come default suo proprio, l’amministrazione di sostegno – dal momento che non vi si postulano incapacitazioni di sorta – figura risposta non stigmatizzante per la persona svantaggiata e per la sua famiglia: al contrario di quanto non si debba dire per le misure codicistiche che ci si propone, oggi, di cancellare.

“Non abbandonare” e “non mortificare” costituiscono, è stato scritto, i principi cardine della riforma del 2004.




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