-  Belotti Andrea  -  09/05/2013

PROCESSO TRIBUTARIO E DIVIETO DI TESTIMONIANZA - Cass. 8037/2013 – Andrea BELOTTI

Con l'art. 7 del d.lgs. 546 del 1992 che recita: "Non sono ammessi il giuramento e la prova testimoniale", viene sancito un divieto perentorio in merito all'ammissibiltà delle prove testimoniali nel processo tributario.

Nel corso degli anni si sono susseguite in tema di utilizzo delle testimonianze, variamente rese, diverse sentenze della Corte di Cassazione (Cass. n. 7107 del 20/07/1998; n. 4269 del 25/03/2002; n. 6407 del 22/04/2003; n. 7445 del 14/05/2003; n. 5957 del 15/04/2003; n. 16032 del 29/07/2005; n. 11221 del 16/05/2007).

L'orientamento costante della Suprema Corte in merito è sempre stato di attribuire alle dichiarazioni di terzi, sia a quelle portate nel processo dalla Amministrazione finanziaria sia a quelle prodotte dal contribuente, il valore di meri indizi liberamente apprezzabili dal Giudice tributario, anche se non idonei, da soli, a costituire prova.

Nella sentenza della Cassazione di seguito riportata viene confermata la decisione della CTR che aveva fondato il proprio convincimento sulle dichiarazioni rese in un processo penale.




Autore

immagine A3M

Visite, contatti P&D

Nel mese di Marzo 2022, Persona&Danno ha servito oltre 214.000 pagine.

Libri

Convegni

Video & Film