Deboli, svantaggiati  -  Redazione P&D  -  26/07/2023

Povere vittime !!!

La scarsa attenzione per i diritti e per i bisogni delle VITTIME – di un fatto illecito, penalmente rilevante o meno, comunque dannoso per chi lo subisce  – è uno dei limiti maggiori del nostro sistema giuridico.

La Costituzione  (1948) si è proprio dimenticata di questo profilo.

E si può anche capire: nel primo dopo guerra c’erano meno reati, le automobili quasi non esistevano, gli infortuni sul lavoro erano d’altro genere, la medicina combinava meno guai, tuti obbedivano al capofamiglia che perciò non li ammazzava.

E comunque gli italiani erano allora più rassegnati a sopportare,  inconsapevoli,  sfiduciati, imbelli: “Pazienza, che ci vuoi fare, ti è andata male, nell’altra vita ti andrà meglio, intanto fai un fioretto, offri le tue pene al Signore, sei già fortunato a non essere morto in Russia o a non essere finito sotto un plotone di esecuzione dei repubblichini o dentro qualche foiba dei titini  ...”.

Il codice penale del 1930 qualche lampo ce l’aveva avuto, basta pensare all’art. 185,  che per la prima volta in Italia sdoganava ufficialmente il danno non patrimoniale, oppure a qualche altro riferimento in merito alla quantificazione della pena.

Ma è passato quasi un secolo da allora, e oggi tutti quei passaggi vanno giudicati come deboli, squilibrati, guerci, sordi, insufficienti. 

Il diritto amministrativo  o tributario fa pena,  poveretto,  non sa quasi cosa voglia dire la parola “vittima” di qualche angheria o stupidità della Pubblica Amministrazione: viviamo praticamente nel Medio Evo, chi è debole è già fregato in partenza.

Il diritto civile era il peggiore di tutti, nel 1942, oggi le cose vanno un po’ meglio, ma c’è parecchio da immaginare ancora: avvocati che le sparano, in tutte le direzioni, furbescamente, chiedendo sempre troppo e a vanvera; i C.t.u. sovente  troppo legati alle alchimie della propria disciplina, quando non venduti alla Camorra; i giudici spesso scettici, sospettosi, diffidenti, molti fermi  ancor al 2023  avanti Cristo. 

Qualche legge speciale sì,  emergenziale però, ansante, angusta, micragnosa, che va incontro poi  a molteplici  difficoltà applicative. 

L’Europa sì, qualcosina … ogni tanto, se va bene, ma tutto anche lì è lungo, borghese,  restrittivo, costoso,  burocratico, lento come una lumaca moltiplicata per una tartaruga.

Il danno morale – faccio solo un esempio - nessuno sa cosa sia: soffrire, increspature, lamentarsi, ombre, piangere, rimpiangere, contorcersi,   ... boh, roba da donnette, da Sanremo, da invertebrati, da reddito di cittadinanza !!!!

Certo, ora c’è DIRITTI IN MOVIMENTO …  diamoci da fare caballeros.

 




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