Cultura, società  -  Redazione P&D  -  21/09/2022

"Non ho soldi per mangiare". Il racconto dell'orrore delle ragazzine prostitute di Partinico

Una giovane costretta dalla madre e dalla sorella, pure loro si vendevano. Le intercettazioni choc dell'inchiesta dei carabinieri
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"Pur pagando casa e tanto altro questa cosa mi è rimasta allo stomaco", diceva l'uomo. Alla sua amante aveva chiesto di far prostituire la figlia quindicenne, ma la ragazzina non voleva saperne. E la madre si rammaricava: "Che posso farci, purtroppo lei è egoista, pensa solo a se stessa". Inizia così il racconto dell'orrore, l'atto d'accusa della procura con le intercettazioni dei carabinieri, che ha fatto scattare il carcere per la madre terribile di Partinico. L'accusa è pesante: induzione alla prostituzione minorile, reato punito con la reclusione da 6 a 12 anni. Carcere anche per la sorella della quindicenne, da poco diventata maggiorenne. Domiciliari per due clienti. Una storia di degrado che si è consumata nel cuore di Partinico, attorno ad una famiglia indigente. Questo racconta l'inchiesta condotta dalla procuratrice aggiunta Laura Vaccaro e dalla sostituta Giorgia Righi.
"Io lo faccio per amore - diceva la madre all'uomo che chiedeva con insistenza nuovi incontri - ma le mie figlie hanno bisogno". La sorella finita in carcere era carnefice e vittima allo stesso tempo. Ad un altro uomo si offriva e proponeva anche la sorellina dicendo: "Ho bisogno di 40 euro per comprare il latte e i pannolini". Aveva partorito da poco. Il giorno dopo gli chiedeva 50 euro: "È da ieri che non mangio. Ti ho chiamato adesso così andavo a comprare qualcosa da mangiare". Erano le 12,30, il cliente rispondeva di essere in giro per lavoro: "Posso passare dopo pranzo", rispondeva.




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