-  Redazione P&D  -  11/10/2015

NON DIRE GATTO... - Elisabetta SCOCCIA

NON DIRE GATTO...

Mi hanno regalato un gatto. Non un gattino però, tutto capriole e miagolii, no, un gatto adulto, nero, con una zampina bianca. Anteriore destra. E' un gatto strano, un occhio azzurro ed uno verde, impressionante, a dir la verità. Non miagola, non fa le fusa...si aggira silenzioso per le stanze oppure dorme raggomitolato sulle poltrone. Quando Anna me lo ha portato ( " l' ho trovato stamattina sulla porta di casa, io non posso tenerlo, Luca è allergico" ) è saltato fuori dalla scatola e si è sistemato davanti al camino, girandoci le spalle.

Così l' ho tenuto: da quando mio marito se ne è andato con la segretaria (che vergogna ho provato! Neanche fo ssimo stati in un film anni 60!) la casa mi sembrava disabitata, ed un gatto, presenza ma poco ingombro, mi è sembrata una buona soluzione.

La nostra è una pacifica convivenza, la sera si sdraia sul tappeto mentre leggo o guardo la televisione, la notte dorme sul cuscino che era di mio marito. Quando qualcuno viene a trovarmi, però, allora diventa invadente: salta sul tavolo e rovescia le tazzine di caffè, graffia le borsette delle mie amiche, fa la pipì sui cappotti. Quando poi i visitatori se ne vanno, tutto ritorna alla normalità.

La settimana scorsa ha persino morso Anna, che lo aveva portato qui, e quando le ho telefonato suo figlio mi ha detto che è ricoverata in ospedale, il morso, trascurato, ha causato una terribile infezione con febbre così alta da necessitare di cure in ricovero. Mentre parlavo al telefono il gatto si strusciava silenzioso contro le mie gambe.

Anche l' idraulico, chiamato per una perdita del lavandino, ha rimediato profondi graffi ad entrambe le mani. Di questo passo, nessuno vorrà più venire a casa mia: il gatto si nasconde dietro o sopra i mobili, ed aggredisce il malcapitato che si trova a portata di unghie.

In questi ultimi giorni, a dir la verità, anch' io mi sento a disagio quando incrocio il suo sguardo...mi sembra quasi di vedere una fiamma in quelle sue pupille nere circondate da iridi così diverse, e sento freddo... allora il gatto pare avvertire il mio sconcerto, e con lenta eleganza sinuosa si acciambella sul cuscino più vicino.

Stamane però, trovando la linea telefonica muta, ho scoperto i cavi interrotti e sfrangiati, e del gatto nessuna traccia. Ho pensato di andare dai vicini per chiamare un tecnico, ma la porta, chiusa, non si apre, la chiave non è come al solito nella toppa, né sul ripiano dell' ingresso, e neppure nella mia borsa o nella tasca della giacca... decido allora di uscire sul balcone e chiamare qualcuno, ma la portafinestra non si apre nonostante i miei sforzi, e così tutte le altre finestre della casa, come se le maniglie fossero inchiodate... mi prende il panico, prendo un fermacarte dalla scrivania e lo scaravento contro un vetro... che però non si rompe! Comincio a picchiare furiosamente i pugni contro la porta e grido, grido, grido... il gatto mi guarda e, per la prima volta da quando vive con me, inizia a fare le fusa.

Altri racconti ispirati alla convivenza uomo-animale possono essere letti nel volume "Venti. Brevi storie d'amore, crudeltà e pazzia", edito da Key Editore e disponibile anche sui siti IBS, Amazon e Libreria universitaria.




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