Amministrazione di sostegno  -  Redazione P&D  -  10/03/2022

Momenti e scelte "personali" nell'amministrazione di sostegno - P.C.

Zona Borderline esistenzial/sanitaria,  portatori di fragilita’ a   rischio -     Pamela è ancora fra noi, qualcosa  dalla sua vicenda  abbiamo capito

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  L’istituto dell’AdSostegno è stato pensato, fin dal primo inizio (1986),  in chiave essenzialmente patrimonialistica: risparmi, conti, pagamenti, spese, acquisti, mutui,  banca,  borsa, immobili, assicurazioni, affitti, indennità, rateazioni, cedole, utili, bollette, imposte  etc.

 Un amministratore chiamato cioè ad affiancare o a sostituire l’interessato, nel  compimento di uno di quegli atti:  in via congiuntiva o esclusiva, a seconda dei casi, alla stregua delle specifiche  indicazioni fornite dal  GT.

Successivamente, già a partire dal 2004,  l’arco dei possibili interventi giudiziali – ecco il dato da rimarcare - è venuto dilatandosi  sempre più  nella prassi: in direzione, all’occorrenza,  di scelte di carattere strettamente personale.  

 Ciò sia con riguardo al caso di un beneficiario concorde oppure   assente;  sia, con maggior prudenza,  rispetto un beneficiario contrario  al compimento di quel certo atto;  sia in situazioni intermedie. 

 Si è ammesso ad esempio,  dai Tribunali, che l’amministratore di sostegno potrà, in sostituzione dell’interessato,  venir incaricato dal GT di stipulare il ‘contratto alberghiero’ con  una  casa di riposo: sostanzialmente,   pilotando lui  un passaggio-chiave come quello della residenzialità.

 La ‘sessualità dei disabili’ è un  altro punto.

 Sono entrati  nel raggio  dell’Istituto,  successivamente,  momenti come la ‘separazione fra coniugi’, il ‘divorzio’, l’’accettazione di eredità’, la ‘rinuncia’, l’’adozione o l’affido’ di un minore (mai nel casi di un soggetto a rischio), la ‘partecipazione’ a un’associazione.

 Si è riconosciuto che il decreto giudiziale potrà contenere-immaginare  blocchi o sospensioni per quanto concerne la possibilità di contrarre  ‘matrimonio’,  di redigere  un ’testamento’, di effettutare una ‘donazione’.

 E’ prevalsa insomma  l’idea che i filamenti antipsichiatrici, autodistruttivi,  di pericolosa inerzia, vadano combattuti,  fin che possibile,  anche sul piano personale, in nome del best interest dell’interessato: “Oggi  vorresti  fare o non fare questo, quest’altro, è  ben chiaro però come,  al di là delle lusinghe contingenti,  tale decisione ti possa nuocere; domani saresti il primo a riconoscerlo: ci ringrazierai  allora  per averti impedito  oggi, al di là dei soldi, una  conclusione fatale, per te o per chi dipende da te”

 




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