Cultura, società  -  Redazione P&D  -  10/03/2023

Massacrano di botte un 16enne per gelosia

AL PESTAGGIO È PRESENTE ANCHE IL PADRE DEGLI AGGRESSORI. DUE FRATELLI ARRESTATI PER LESIONI E RAPINA

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E' successo a Vimercate in provincia di Monza. Quella sera l'adolescente era in pizzeria con gli amici, quando si è trovato circondato ed è stato picchiato selvaggiamente

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I carabinieri hanno arrestato in Brianza due fratelli, minorenni, per rapina e lesioni aggravate in concorso. Sono accusati di aver pestato un ragazzo di 16 anni, accerchiato e picchiato con dei manganelli, oltre che rapinato del cellulare, alla presenza del padre - indagato in concorso -, lo scorso giugno a Vimercate (Monza). All'origine del pestaggio, probabilmente, motivi di gelosia per una ragazza.

 

Quella sera l'adolescente era in pizzeria con gli amici, quando si è trovato circondato dagli aggressori, anche loro 16enni, i quali dopo averlo invitato a seguirli nel parcheggio insieme con il genitore 50enne di uno dei due, lo hanno preso a calci e pugni. Il giovane è stato anche colpito con dei manganelli. Quindi gli hanno sottratto e distrutto il telefonino. Solo l'intervento dei dipendenti del locale, che hanno chiamato il 112, è riuscito a interrompere la violenza. I due ragazzi hanno minacciato con i manganelli anche i dipendenti e i clienti del locale e poi sono fuggiti a bordo di una vettura guidata dal genitore.

 

Il giovane aggredito è stato portato al San Gerardo di Monza e dimessa con 10 giorni di prognosi per contusioni multiple e trauma cranico mentre i due fratelli, riconosciuti dalle telecamere, si trovano in due comunità diverse.

 

La storia che c'è dietro al pestaggio risale a qualche giorno prima dell'aggressione. In compagnia di un suo coetaneo, dopo aver passato la serata insieme in un ristorante di Largo Europa, passeggiando per le vie limitrofe, aveva notato la ragazza del suo accompagnatore in atteggiamenti ritenuti intimi con un altro ragazzo. Per evitare che i due si azzuffassero aveva saggiamente invitato l'amico ad allontanarsi. Il suo animo da paciere si era poi spinto oltre offrendo all'amico "tradito" il suo telefono cellulare per chiamare la fidanzatina e chiarire la situazione. Ma, dall'altra parte della cornetta, la voce non era quella della giovane, bensì quella del 'rivale', 17enne di Arcore. Una parola tira l'altra e i due si sono dati appuntamento al capolinea degli autobus, nella vicina piazza Marconi, per 'risolvere' la questione. Gli animi, però, si sono presto scaldati e il fidanzato avrebbe sferrato alcuni pugni al volto dell'altro ragazzo, fuggito poi a bordo del proprio ciclomotore. L'intera scena, nel mentre, era stata immortalata con il telefonino del giovane testimone.

 

Al fidanzato deluso, via per le vacanze estive, giungevano alcune frasi minatorie "Hai una croce sopra", l'amico testimone veniva rintracciato, dal giovane e da suo fratello 15enne mentre era seduto a un tavolo per una pizza con gli amici. La sua colpa: aver assistito all'onta subita dal 17enne arcorese. E così è stato vittima della vendetta. I Carabinieri sentiti i testimoni, ed acquisiti i filmati dei sistemi di video sorveglianza, hanno identificato negli aggressori i due fratelli di Arcore, il 17enne scappato in motorino ed il fratello 15enne, verosimilmente consigliati dal padre che, per "retaggio culturale" non poteva sopportare "la vergogna" di quei ceffoni ricevuti.

 

 




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