Diritto, procedura, esecuzione penale  -  Redazione P&D  -  28/08/2022

L'esperienza di una perizia psichiatrica - Giuseppe Sciaudone

Carissimo Paolo era il 2001 un po’ di anni fa e anche allora si uccidevano le donne ma la parola femminicidio non mi pare che fosse già in uso. Vorrei qui promuovere la lettura della mia relazione di perizia psichiatrica attraverso il tuo MEGAFONO non soltanto per raccontare l’ennesima tragedia che ha fatto compagnia al mio già provato inconscio ma per segnalare, andando subito a pagina 5 su ciò che accadde nel carcere.

"I comportamenti del detenuto volevano dimostrare un disturbo che si accendeva alla vista di oggetti di colore rosso e nero; ovviamente il giovane - aiutato dal suo consulente – tentava probabilmente di inventarsi una patologia per ottenere benefici di giustizia…  "

E all'epoca, uno dei maggiori quotidiani titolava così un breve articolo: (n.d.r.)

"Respinto, uccide una giovane signora il delitto di Barra

IL rifiuto della donna che ama lo sconvolge, il suo no gli scoppia nella testa. La afferra, la molesta, le stringe il mento con una mano. Lei indietreggia, si difende, gli morde un dito serrando forte i denti. Allora il dolore, la rabbia e la delusione diventano una miscela esplosiva nella mente del giovane aggressore. Il pretendente respinto, 18 anni appena, afferra un coltello da cucina e glielo pianta in petto, colpisce la donna ancora e ancora per lavare quell' offesa che esiste solo nella sua fantasia. Pochi istanti, e nella testa confusa del ragazzo torna la lucidità. Si presenta in ospedale per farsi medicare il dito, pochi minuti dopo viene arrestato per un omicidio dettato dalla follia, la maledizione di famiglia….,
LA CONFESSIONE
"Urlava ho dovuto colpirla" "




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