Un incontro importante   quello col mondo di Basaglia: Trieste, anni ’80, le assemblee di matti  e terapeuti insieme,   le case appartamento, la fine delle docce gelate e dei cancelli sprangati.

Un nuovo diritto civile  per gli ex manicomializzati: morbido, flessibile, rispettoso delle peculiarità di ciascuno, con un vicario accanto che ti protegga davvero.

Già da piccolo io, veneziano, andavo col papà a visitare i  manicomi lagunari,  S.Clemente e S.Servolo.

Le vittime della malvagità: soffrire di più avendo qualcuno che ti schiaccia deliberatamente, dovrà  pagare anche di più. Il prezzo  della  follia: sono matto per colpa tua, sei tu che mi hai fatto impazzire con la tua crudeltà, le tue negligenze.

Gli adolescenti, i loro diritti crescenti, nuovi spazi di sovranità, no  alle paranoie superprotettive: cerchiamo di emozionarli, di schiudere loro  qualcosa di vivo, di profondo, di sciogliergli in vena non delle pillole, ma la loro stessa voglia di splendere, di essere orgogliosi di sé.

Il minore  e i suoi consumi. I guasti in famiglia; mariti orrendi, mogli succubi, figli tirati da tutte le parti, non  emarginati, veleni di ogni genere.

L’incertezza, Rashomon, non ossessionarsi alla ricerca della verità, amen,  meglio certi gesti di generosità silenziosa, clandestina.

 La pedofilia, povere bambine, anni di buio, trovare il coraggio di battersi. Al posto di, in cerca di un angelo custode: la Madonna che prende le veci della suora innamorata.

Lo schizofrenico che accoltella  91 volte la figlia-amante, in un cupo fabbricato ottocentesco. La ragazza disabile in forma di ragno scheletrico di 30 chili che s’innamora.

Il fine  vita, basta soffrire, ansimare, lasciatemi andare. Il danno esistenziale, la quotidianità che ti salta, la fine del lievito, il respiro corto, l’agenda sconvolta.

Il progetto di vita, ragazzi fra un po’ non ci sarò più, il dopo di noi.

Il figlio che si butta dalla finestra, i rimorsi del padre, che fare?