Cultura, società  -  Maria Rita Mottola  -  06/01/2022

Le parole al tempo del Covid

Siamo stati abituati negli ultimi anni a un linguaggio che si allontana dalla realtà con l’intento di alterarla, di modificarla. Spesso sono utilizzate parole straniere per lo più inglesi, la lingua dell’impero, tradotte in maniera del tutto inadeguata.

Bacone ci ricordava come il linguaggio sia solo una convenzione riducendo di molto la forza creatrice della parola. Ma siamo sicuri che il filoso inglese abbia reso un buon servizio all’umanità?

Nel Novum Organum Bacone attacca i pregiudizi radicati nella mente umana, gli idoli

gli idola tribus, connessi a una percezione errata del mondo

gli idola specus, per così dire individuali che dipendono da carattere, educazione e contesto

gli idola theatri quelli delle filosofie del passato

gli idola fori quelli propri del linguaggio.

La proposta è un linguaggio scientifico che possa evitare errori di comprensione.

Il risultato di un linguaggio convenzionale si è dimostrato pericoloso, perché se è vero che una unicità di espressione possa favorire la trasmissione di nozioni e saperi sappiamo che la parola ha capacità suggestiva e creativa quando è frutto di sentimenti, sensazioni, emozioni ma lo è anche quando è frutto di una asettica scelta per così dire scientifica.

Ci rendiamo così conto di come il linguaggio si adegui ai tempi non per migliorare i rapporti e la comprensione ma per eliminare qualsivoglia alternativa di espressione?

Facciamo un esempio emblematico

Vaccino. Secondo la scienza medica (quella vera) il vaccino può essere definito come una preparazione che iniettata nel corpo umano porta alla produzione di anticorpi protettivi da parte dell’organismo, conferendo una resistenza specifica nei confronti di una determinata malattia infettiva. Si chiama vaccino perché venne utilizzato per la prima volta contro il vaiolo procedendo alla iniezione del pus ricavato dalle pustole del vaiolo bovino. In altre parole, il virus o il batterio responsabile della malattia viene iniettato in forma di microrganismo morto o attenuato.

Vaccino Covid. Innanzitutto, non è un vaccino e, quindi, il termine è usato per indurre le persone in errore e far credere si tratti di un preparato, appunto come la vaccinazione antivaiolosa, utilizzato da decenni e che ha portato alla eradicazione della malattia a livello mondiale.

E’ un farmaco con effetti genetici che utilizza RNA messaggero del virus, meglio la molecola che trasporta le informazioni genetiche del virus, che agisce attraverso l’iniezione di un frammento del materiale genetico (RNA) del microbo, avvolto in una nanoparticella costituta da diversi lipidi (liposomi). Nei vaccini vettoriali virali a base di adenovirus il codice genetico degli adenovirus è modificato (DNA troncato) in modo che il virus non possa replicarsi nel corpo umano.

Le ultime notizie statistiche e “sul campo” confermano che tale genere di terapia medica non determina immunizzazione e non crea immunità di gregge.

Inquietante vero? Se vi avessero dato questa spiegazione vi sareste allarmati oppure no?




Autore

immagine A3M

Visite, contatti P&D

Nel mese di Marzo 2022, Persona&Danno ha servito oltre 214.000 pagine.

Libri

Convegni

Video & Film