GIUSTIZIA:CONCILIAZIONE;
''Nel mondo del razionale tutto deve avere un limite o, se non lo ha, deve avere qualcuno che lo pone. E' questo e' il caso della posizione assunta dal Cnf contro la lungimirante riforma voluta dal ministro Alfano''.
E' la posizione di APM, Avvocati per la Mediazione, che ha tra i suoi fondatori la giurista esperta di conciliazione Lorenza Morello.
''La posizione assunta dal Cnf dimostra una volta di piu' come quando si parla di conciliazione serve, piu' che in altri campi, avere piena coscienza di cio' di cui si sta parlando. Ed e' ora di porre fine a polemiche che altro non sono che la reazione di molti al timore di perdere clientela.
Proporre di istituire delle commissioni di conciliazione ad hoc all'interno dei Cdo, dando loro discrezionalita' 'ratio materiae' significa parlare da neofiti del diritto, senza comprendere che questo va a snaturare la riforma voluta dall'Ue.
E poi - conclude Morello- e' irragionevole pensare che venga riconosciuto d'ufficio il titolo di conciliatore ad avvocati con 15 anni di iscrizione all'albo e che, nella maggior parte dei casi, non sanno nulla (o quasi) della conciliazione intesa come Adr. Il sistema giustizia, cosi come organizzato sinora, ha dimostrato di non funzionare, come dimostrano ad esempio le condanne della Corte Europea e la legge Pinto. E quindi, ora, a ciascuno il suo''.
(ANSA).
FLB