E I SOSTENITORI DELLE PROTESTE VENGONO LASCIATI FUORI
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Non è la prima volta che i calciatori allenati da Queiroz non cantano l’inno
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L’inno iraniano risuona in tutto lo stadio di Doha. I tifosi cantano, sul campo si fa scena muta. Un segno di rivolta al regime che si manifesta con sguardi bassi e bocca chiusa. Quando la musica si interrompe vengono fischiati. Qualche tifoso, addirittura, mostra loro il dito medio. Non è la prima volta, eppure in un Mondiale così pieno di contraddizioni, criticate nel Mondo e taciute in terra d’emiri, è un gesto rivoluzionario. Il pieno sostegno della nazionale di Queiroz ai manifestanti che da mesi lottano contro un regime sanguinario che di figli della loro stessa terra ne ha uccisi e feriti a migliaia. Pubblicamente solo Ehsan Ahjsafi ha avuto il coraggio di sostenere i manifestanti, gli altri hanno scelto il silenzio, che dopo il gesto di oggi si trasforma da complicità in rivolta.