Deboli, svantaggiati  -  Paolo Cendon  -  01/08/2022

Il grande cielo - diritto al sostegno

Diritto al sostegno, allora, diritto a non soffrire, all’oblio, a serene convivenze. Negli ultimi tempi, diritto all’ascolto, all’autodeterminazione procreativa, alla sessualità del disabile, a respirare in carcere, a non essere discriminato. Accanimenti terapeutici da evitare, un figlio da far nascere col proprio utero, seme; dignità nel lavoro, famiglia per i diversi o per i “trovatelli”.

Tendenze del prossimo futuro?

L’accostamento fra i vari lemmi. Messa a raffronto tra l’uno e l’altro, spinte a una piena ricomposizione: a livello legislativo, fra pratiche del territorio, nel linguaggio ufficiale. Siamo in fase oggi di “rifinitura del crogiuolo”; le prerogative emergenti in una stanza, a pianoterra, che si studiano a vicenda. Ognuna che avverte di poter diventare qualcosa di più ampio, vigoroso; conscia che, in un contesto d’insieme, finirà per irrobustirsi.

Un dialogo tra diverse partiture, quelle affermatesi in Italia sin dagli anni ‘60: legge sulla giusta causa, maggiore età a diciott’anni, uguaglianza tra moglie e marito, diritti dei carcerati, trapianti, adozioni, volontariato, donazione di organi, transessuali. Il “grande cielo della fragilità”, dentro e fuori il codice civile; brandelli dell’umano malstare, trepidare, accostati fra di loro. Il campionario degli individui imperfetti, meno dotati, a 360 gradi.

Pericolo che escano sbiadite le peculiarità dei gruppi, che si ghettizzino gli umili? Forse, ma le attese giustificano l’impegno: affiancare fra loro i tasselli potrà aiutare a scoprire le ricchezze nascoste, esaltando i fili conduttori; così da rendere le singole controversie meglio fronteggiabili. La chiave è sempre un essere umano che non riesce a gestirsi, non abbastanza, non ogni giorno; che starà meglio trovando appoggi attorno.

I consumatori a rinvigorire le battaglie contro la  malasanità,   dunque; il mondo dei bambini che stinge sull’handicap, sulle  violenze agli anziani. Gli animali e i morenti che s’intendono, vicendevolmente, lo stalking che insegna qualcosa alla famiglia, la sofferenza che rinsangua il biodiritto. “Sognatori poco fortunati di tutto il mondo, unitevi”.

Un po’ come in certi cartoni animati degli anni ’30; con al centro una cucina a tarda sera, dove tutto appare immobile. Poi i fatidici colpi di mezzanotte, l’interno che si accende: e gli oggetti che prendono vita, iniziano a muoversi, con delle specie di occhi e di gambe, agitandosi e ballando fra loro. La grattugia del formaggio che fa i salti col cetriolo, disneyanamente, la tazzina del bebè con uno strofinaccio (valzer), le forchette in tutù nel quartetto del Lago dei cigni, un tiro alla fune tra saliera e paglietta di ferro ... fin che non spunta l’alba

 




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