Cultura, società  -  Redazione P&D  -  21/09/2022

Il discorso di Draghi all'ONU: "Condanniamo con fermezza le nuove violazioni di Putin"

Il presidente del Consiglio parla all’Assemblea generale delle Nazioni Uniti: avanti con le sanzioni a Mosca
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Non c’è alternativa al sostegno militare all’Ucraina. E’ stata «la scelta corretta, l’unica coerente con la carta delle Nazioni Unite». I fatti dimostrano che sta funzionando. Di più: i referendum voluti da Putin per l’indipendenza nel Donbass «sono un’ulteriore violazione del diritto internazionale che condanniamo con fermezza».
Il discorso di Mario Draghi al Palazzo di Vetro non sposta di un millimetro la linea italiana contro Mosca. Il premier, alla fine di una giornata di silenzio con i giornalisti, conferma la linea tenuta sin qui nel testo che legge davanti ai leader di tutto il mondo. Anzi. Se possibile accentua i toni, di fatto prendendo un impegno per il futuro governo. «Le responsabilità del conflitto sono chiare e di una parte sola» e «anche nei prossimi anni l’Italia continuerà a essere protagonista della vita europea, vicina agli alleati della Nato, determinata a contribuire alla pace e alla sicurezza internazionale». Se poi sarà possibile raggiungere un accordo di pace «l’Italia resta in prima linea».
Quando Draghi prende la parola in Italia è ormai notte. Non ci sono sfumature, né concessioni a Vladmir Putin. Non c’è ordinaria amministrazione che tenga, o concessioni ai distinguo di Lega, Cinque Stelle o al doppio registro di Giorgia Meloni sui temi comunitari. Si capisce dai toni fermi che il discorso è concordato con il Capo dello Stato, colui che gli ha chiesto di svolgere il ruolo di guida di governo fino all’ultimo giorno necessario, nonostante lo sfaldamento della maggioranza di larghe intese e le elezioni.
«Il piano di Mosca era conquistare Kiev in poche settimane. I soldati ucraini hanno vanificato questa strategia e obbligato la Russia a un conflitto più lungo e logorante, grazie anche alla nostra assistenza militare. Nelle ultime settimane, un’eroica controffensiva ha permesso all’Ucraina di recuperare migliaia di chilometri quadrati di territorio a partire da Kharkiv, e costretto l’esercito russo a ripiegare. L’esito del conflitto resta ancora imprevedibile, ma Kiev sembra avere acquisito un vantaggio strategico importante». Le sanzioni contro Mosca poi «hanno avuto un effetto dirompente sulla macchina bellica russa e la sua economia». Non solo: «Mosca fatica a fabbricare da sola gli armamenti di cui ha bisogno, poiché trova difficile acquistare il materiale necessario a produrle».




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