-  Mottola Maria Rita  -  03/12/2013

I MORTI DI PRATO GRIDANO ALLA NOSTRA COSCIENZA - Maria Rita MOTTOLA

Come non restare profondamente colpiti da quanto è accaduto nella fabbrica clandestina a Prato. Sopratutto come non restarne profondamente offesi e indignati.

Non si dica che non si sapeva, che le autorità controllano, che è colpa della globalizzazione ............... non si confonda l'accoglienza dei rifugiati con lo sfruttamento, non si confonda la carità con la prevaricazione.

Per favore non offendeteci oltre e non oltraggiate i morti, questi morti e tutti gli altri di questi ultimi anni. Morti perché si sta costituendo un nuovo ordine economico. E' questo nuovo credo che infiamma gli spiriti europeisti e di tutti i partiti (o quasi) di quello che un tempo si diceva arco costituzionale. Ma che ora non esiste neppure più.

Non possiamo non vedere ciò che è accaduto e sta accadendo giornalmente davanti ai nostri occhi. Un capitalismo selvaggio governa le nostre nazioni, anche l'Italia. La pietra su cui era costruita la nostra casa è stata sostituita dalle sabbie mobili in cui inevitabilmente stiamo affondando. La pietra era una visione dello Stato destinato a costruire e generare l'uguaglianza sostanziale e cioè l'uguaglianza innanzitutto economica. Che è solo il punto di partenza per arrivare oltre. Solo se si è liberi dal bisogno, solo se coloro che non possono provvedere a se stessi (gli anziani, i bambini, gli inabili, i malati, i disoccupati, i senzatetto) sono aiutati nelle loro necessità a vivere una esistenza libera e per questo dignitosa, si possono creare le condizioni per una crescita culturale e sociale. Tutto ciò si costruisce con uno Stato forte e capace di scelte economiche vincenti, che garantisce il risparmio e la piccola e sana imprenditoria, la ricerca e la cultura, la bellezza e la salute, l'ambiente e il progresso scientifico sostenibile e non devastante, che ripudia la guerra e non la fomenta, che accoglie i rifugiati ma che soprattutto costruisce ponti per creare là opportunità di vita libera e dignitosa. Più Stato e non meno Stato. Solo il liberismo capitalista chiede meno stato, uno statarello asservito all'economia e ai tecnici, o meglio ai portaborse. I nostri padri costituenti vollero uno Stato forte e fortemente democratico, con barriere inespugnabili di democrazia che sono state erose in nome del denaro, a favore di pochi ovviamente a discapito di tutti.

Che le grida di dolore dei morti di Prato bruciati vivi non si spengano, restino vive nella nostra mente. Perché non siano morti invano.




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