Cultura, società  -  Redazione P&D  -  21/01/2022

Ha confessato di aver soffocato nel sonno la madre anziana e malata. Il giudice del Tribunale di Asti lo ha assolto

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G.G., 53 anni, operaio di Piovà Massaia, si era seduto a settembre dell'anno scorso nell'ufficio dei carabinieri del suo paese. "Ho una storia da raccontare", aveva detto e, nella sorpresa di tutti, aveva raccontato come avesse soffocato la madre, 92 anni, gravemente ammalata, tre anni prima.

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Alla morte della donna nessuno aveva sospettato che  l'anziana potesse non essere deceduta per cause naturali, c'era stato il funerale e il corpo della pensionata era stato sepolto nel cimitero cittadino. Quel segreto, però, era stato troppo pesante per Ghiotti che, tre anni dopo, aveva deciso di confessare tutto. Se non lo avesse fatto non sarebbe, probabilmente, mai stato scoperto.

 

Assistito dal suo avvocato Marco Dapino ha scelto il rito abbreviato (una scelta ancora possibile all'epoca dei fatti) e in aula, davanti al gip Federico Belli e al pm Gabriele Fiz, ha raccontato la sua storia. "È stata un'udienza molto sofferta - dice il legale - Quest'uomo soffriva per quello che era accaduto ma il suo non è stato un crimine ma un atto d'amore con cui ha sacrificato se stesso, la sua serenità e la sua libertà per un reato che prevede l'ergastolo.  Sono molto soddisfatto per lui dell'esito del processo".

 

Ghiotti aveva spiegato di aver ucciso la madre per sua stessa richiesta: la donna soffriva molto per l'osteoporosi che l'aveva colpita e le aveva causato per quattro volte in un solo anno la frattura del femore. I medici l'avevano operata ma le avevano anche detto che non avrebbero potuto intervenire su altre fratture perché le ossa non sarebbero state abbastanza resistenti per reggere protesi e perni.

 

 




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