Deboli, svantaggiati  -  Redazione P&D  -  15/03/2023

Ecco a cosa serve il "Patto di rifioritura" anche se non può fare miracoli

Investì con l'auto e uccise un bambino di 11 anni in bici, il giudice rigetta il patteggiamento per l'uomo al volante: "5 anni sono pochi"

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L'uomo alla guida dell'auto aveva assunto cannabis, era senza patente e guidava con una gamba ingessata quando uccise il piccolo Momo. La procura aveva dato l'ok al patteggiamento ma per la giudice Lorenza Pasquinelli la pena è troppo bassa

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La pena è incongrua ed è troppo bassa per un fatto così grave. Con queste motivazioni il gup di Milano Lorenza Pasquinelli ha respinto la richiesta di patteggiamento a 5 anni, che aveva avuto l'ok della Procura, per Nour Amdouni, 20enne arrestato il 18 agosto scorso per omicidio stradale con l'aggravante della fuga per aver travolto e ucciso un bambino di 11 anni, Mohanad 'Momo' Moubarak, in sella alla sua bici in via Bartolini, poco lontano dal ristorante del padre, il 9 agosto.

Come ricostruito nell'indagine della Polizia locale, il giovane aveva assunto cannabinoidi, non aveva conseguito la patente e guidava con una gamba ingessata.

La giudice, dopo aver respinto l'istanza di patteggiamento, ha fissato una nuova udienza per il 30 marzo, quando sarà indicato un nuovo gup e a quel punto l'imputato, difeso dal legale Robert Ranieli, sarà processato con rito abbreviato. Al patteggiamento, che aveva avuto il via libera del pm Rosario Ferracane, titolare dell'inchiesta, si erano opposti i familiari del bambino, parti civili con l'avvocato Salvatore Bottari. Nell'accordo di patteggiamento non era stato compreso un risarcimento e la famiglia sta attendendo quello da parte della compagnia di assicurazione dell'auto.

La richiesta di patteggiamento a 5 anni, pena non sospesa, per il 20enne, che è ancora in carcere (presente in aula, così come i familiari della vittima), era arrivata dopo la decisione di giudizio immediato, chiesto dal pm Ferracane e disposto dal gip Tommaso Perna, e oggi non è stata ratificata dal gup Pasquinelli. Il giovane si era costituito dopo quattro ore dalla tragedia e nei giorni successivi era arrivata, su richiesta del pm, l'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Nell'interrogatorio dopo l'arresto, davanti al gip Fiammetta Modica, il ragazzo, pur ammettendo l'investimento, aveva spiegato di non essersi accorto di aver travolto il bimbo. E non aveva dato segnali, secondo il gip Chiara Valori che a fine agosto aveva respinto una richiesta di domiciliari, di aver preso consapevolezza della gravità di quello che ha fatto e delle condizioni in cui guidava.

Il giudice ha motivato il no al patteggiamento col fatto che la pena proposta fosse troppo bassa in relazione alla gravità del fatto, come accertato nelle indagini




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