Amministrazione di sostegno  -  Redazione P&D  -  30/03/2023

Dora torna a casa, il Tribunale da ragione alla donna che chiedeva di lasciare la RSA

La pensionata, 81 anni, era stata confinata in una struttura per anziani su ordine dell'amministratore di sostegno e chiedeva di rientrare in casa. Una battaglia durata oltre un mese

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L'attesa è finita, e la porta di casa si riapre. Il tribunale di Lucca ha sciolto la riserva e dato ragione a Dora, la donna di 81 anni che chiedeva di uscire dalla Rsa (distante 70 chilometri dal luogo di residenza) in cui era stata confinata, da oltre un mese, su input dell'amministratore di sostegno. Il giudice ha accolto la richiesta presentata dall'avvocato Niccolò Domenici, permettendo alla donna di rientrare nella sua amata casa di Camaiore, in provincia di Lucca, e di proseguire le cure con il sostegno della figlia e di una badante. Lacrime di gioia e sorrisi, per Dora e la figlia Anna, che hanno usato tutte le risorse a disposizione per difendere quella che ritenevano una elementare scelta di libertà.

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La decisione del tribunale arriva dopo gli ostinati no dell'amministratore di sostegno (nominato un anno fa), convinto che le condizioni di salute di salute e quelle economiche fossero incompatibili con le cure a domicilio. Lo scorso 3 marzo, in collegamento Teams con il tribunale, la donna aveva respinto la ricostruzione, spiegando di poter contare anche sulla figlia e comunque di essere nel pieno diritto di esercitare la propria scelta di vita.

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Nessuna polemica contro la struttura ("Mi trattano bene"), ma una richiesta simile a un'implorazione: "Non è il mio posto, voglio andare a casa dove ho tutto quello di cui ho bisogno, i miei gatti e le mie cose". Il giudice ha accolto la richiesta sulla base della documentazione (relativa tra le altre cose alla sostenibilità economica delle cure a domicilio) presentata dall'avvocato Niccolò Domenici, e dato il via libera al trasferimento dalla Rsa di Aulla alla casa di Camaiore.

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"Le ho comunicato la decisione del giudice, era contentissima", riferisce l'avvocato, spiegando che il giudice ha adottato un provvedimento articolato, con una serie di prescrizioni per l'amministratore e per la figlia. I presupposti per un risultato favorevole c'erano tutti".




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