Cultura, società  -  Maria Rita Mottola  -  08/03/2023

Donna forse sì ma anche no!

8 marzo 2023

Mi sento in obbligo di scrivere anche io sulla ricorrenza dell'8 marzo? Non mi sento in obbligo ma la vis polemica che mi contraddistingue sin dall'infanzia mi spinge a esporre il mio pensiero. Non interessa? Certamente non interessa ai più ma la parola ha forza creatrice e solo ad essere pronunciata cambia il mondo, poco o tanto non lo sappiamo ma inesorabilmente lo cambia.

E' notizia di oggi: un ingegnere informatico abbastanza mascolino nell'aspetto con bei polpacciotti muscolosi, per recarsi in ufficio indossa gonne e tacchi a spillo o stivaletti molto aggressivi. Quelle gonne e quei tacchi che le donne di corsa e in gran carriera non indossano quasi più. La moglie, perché egli si dichiara etero, non disdegna questa sua abitudine. 

E' chiaro che la moda ci ha fatto vedere di tutto ed anche il grande Giulio Cesare, in un certo qual modo, andava al lavoro in gonnella. Non stupisce e neppure scandalizza l'ingegnere "masculo" con tacchi e mini. Ciò che non riusciamo a leggere come segno di progresso è l'incapacità di accettazione di se stessi, guardarsi allo specchio e riconoscersi, belli o brutti, giovani o anziani, donne o uomini, riconoscersi e amarsi.

Un tempo si andava predicando la necessità di accettazione della propria figura esteriore, per non cadere in depressione, nella sofferenza e nel disinteresse per la vita. Ora si propaganda lo pseudo diritto di essere altro da sé, storpiare il proprio corpo, autoinfliggersi sofferenze e torture per trasformarlo, per farlo diventare altro da quello che è.

Avete mai riflettuto? La regola aurea, il comandamento dei comandamenti dispone di amare Dio e di amare il prossimo come se stessi. E quindi l'amore di Dio è posto sullo stesso piano dell'amor proprio. Ecco, amor proprio espressione antiquata ma che dice molto. Se non amo me stesso non sono in grado di amare gli altri, l'amore per gli altri non può mai violare questo comandamento: amati! Perché amarsi? Dobbiamo amarci perché Dio stesso ci ama e se ci ama Lui chi siamo noi per disprezzarci? E se ci ama Lui così come siamo chi siamo noi per volerci differenti?

E chi non ha fede in Dio? A maggior ragione deve amare se stesso perché è l'unica cosa vera che possiede: il suo corpo e la sua vita. Senza il suo corpo e senza la vita è povero e nulla può fare, neppure può pensare, non esiste. Deve amarsi, lo deve a se stesso. Ma lo deve anche a chi lo circonda, a chi crede in lui, a chi dipende da lui, siano il compagno/a di vita, i figli, i dipendenti, i colleghi o gli amici. Deve amarsi perché gli altri lo amano, deve amarsi per amare gli altri.

L'ingegnere in gonnella si ama? Chi lo sa. Non è sgradevole al vedersi e potrebbe lanciare una nuova moda: tutti gli uomini in gonnella e tacchi a spillo. E le donne? grisaglia e scarpe allacciate ovviamente. Oppure no! Tutti in gonne e tacchi a spillo, uomini e donne. Almeno potremo rallentare il passo, e andando più adagio potremmo, forse, ritrovare l'anima che cammina lentamente e che, nel nostro procedere verso l'ignoto, abbiamo lasciato molti passi indietro a noi!




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