-  Redazione P&D  -  16/02/2015

DOMAIN NAMES: DAL CYBERSQUATTING ALLA CONTRAFFAZIONE ON LINE - Silvia VITRO

Le questioni tecniche e giuridiche collegate al mondo del web e in particolare all"uso dei domain names (indirizzi internet) sono sempre molto attuali e impegnano le giurisdizioni nazionali e internazionali in continui accertamenti sui diritti di chi accede ai servizi della rete.

Tra i casi più recenti ed eclatanti c"è, per esempio, la decisione dell"ICANN, l"associazione che gestisce l"assegnazione dei domain names, la quale nel 2014 ha rifiutato la domanda di Amazon per il gTLD (dominio di primo livello generico che identifica il tipo di organizzazione collegata ad Internet) .amazon, ritenendo che una tale appropriazione potesse porre dei problemi nei confronti dei paesi dell"America Latina attraversati dal Rio delle Amazzoni, anch"essi interessati ad ottenere il gTLD .amazon, quale denominazione geografica identificativa di vasti territori e culture.

Oppure il caso della squadra di calcio spagnola FC Barcelona, che, nell"ottobre 2014, ha perso la domain name dispute sul dominio FCB.email contro un cittadino tedesco che aveva registrato tale domain name per fornire servizi di posta elettronica per i fan del Bayern Monaco, avendo il National Arbitration Forum (NAF) ritenuto che non ci fossero chiare e convincenti prove di cybersquatting e che il nome a dominio non fosse confondibile con il marchio comunitario figurativo "FCB" del club.

O il caso del Tribunale di Napoli, che con ordinanza del 17/6/2014, ha  accertato che compie un atto di concorrenza sleale chi riporta nel proprio annuncio pubblicitario, che compare su Google, attraverso il servizio a pagamento Adwords (che consente, tramite l"individuazione di parole chiave, di posizionare il proprio annuncio tra i primi generati dal motore di ricerca), il domain name di altra azienda, anche se detto nome a dominio non dovesse corrispondere ad un marchio registrato.

La continua irruzione sulla scena giuridica dei domain names e dei problemi collegati al loro uso sul web mi ha indotto ad approfondire lo studio di tali segni distintivi, esaminando le regole tecniche e giuridiche che li governano, il modo in cui essi funzionano, la tutela giuridica prevista.

Con riferimento anche all"evoluzione della disciplina e della giurisprudenza in materia, che, nell"arco di oltre dieci anni di esperienza nella Sezione specializzata di diritto industriale del Tribunale di Torino e poi presso il Tribunale delle Imprese della stessa città, ho visto via via modificarsi, con sempre maggiore attenzione ai problemi vecchi e nuovi che attengono alla tutela dei diritti connessi con la rete internet.

I temi principali affrontati nel saggio che segue sono quelli inerenti alla nozione e alla struttura dei nomi a dominio, alle regole tecniche del sistema della rete ad essi applicabili, alla loro natura di segni distintivi nell"ambito del diritto industriale, al loro rapporto con gli altri segni distintivi, alla tutela cautelare prevista dall"ordinamento, con attenzione alle questioni di giurisdizione e competenza.




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