Varie  -  Redazione P&D  -  10/08/2022

Diritto oggi

DIVORZIO - QUANDO SI FORNISCE PROVA CHE L’EX MOGLIE È DEL TUTTO AUTOSUFFICIENTE, È DOVUTA LA QUOTA DI TFR DA PARTE DELL’EX MARITO?

>>>>>>>  Alla base dell'assegnazione della quota del TFR dell'ex coniuge si rinvengono sia profili assistenziali, evidenziati dal fatto che la disposizione presuppone la spettanza dell'assegno divorzile, ma anche compensativi, legati all'importanza data dallo svolgimento del rapporto di lavoro durante la vita matrimoniale.

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GIUSTIZIA - RIFORMA DEL PROCESSO CIVILE: IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA PUBBLICA LA RELAZIONE ILLUSTRATIVA

>>>>>>>  Il Ministero ha pubblicato la relazione illustrativa relativa allo schema di decreto legislativo emanato in attuazione della legge delega n. 206/2021 per la riforma del processo civile. Il testo «si propone di realizzare il riassetto "formale e sostanziale" della disciplina del processo civile di cognizione, del processo di esecuzione, dei procedimenti speciali e degli strumenti alternativi di composizione delle controversie, mediante interventi sul codice di procedura civile, sul codice civile, sul codice penale, sul codice di procedura penale e su numerose leggi speciali, in funzione degli obiettivi di "semplificazione, speditezza e razionalizzazione del processo civile"».

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SUICIDI IN CARCERE: IL DAP DIRAMA UNA CIRCOLARE PER CERCARE DI PREVENIRLI

>>>>>>>>>>  L’allarme dei suicidi in carcere è sotto gli occhi di tutti comincia ad assumere dimensioni drammatiche. Dopo l’ultimo caso dei giorni scorsi, di una detenuta di 36 anni che si è tolta la vita nell’istituto di pena femminile di Rebibbia a Roma, sono già 42 nel 2022 le persone che si sono tolte la vita in cella: uno ogni cinque giorni.

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SOSPENSIONE CONDIZIONALE DELLA PENA IN CASO DI SECONDA CONDANNA

>>>>>>>>>>  In tema di sospensione condizionale della pena, il giudice, nell’infliggere una nuova condanna, può decidere di reiterare il beneficio qualora la pena da infliggere cumulata con quella irrogata con la precedente condanna non superi i limiti stabiliti dall’art. 163 c.p.. Tale disposizione può trovare applicazione solo nella fase di cognizione e a condizione che l’imputato venga, sulla base di prognosi favorevole riservata al giudice, ritenuto meritevole di fruire ulteriormente del beneficio.

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NIENTE LICENZIAMENTO PER IL LAVORATORE CHE FA USO DI DROGA MA HA INTRAPRESO UN PERCORSO DI RECUPERO

>>>>>>>>  Inutile il richiamo fatto dall'azienda alla gravità della condotta tenuta dal dipendente. Fondamentale il riferimento alla normativa, che assegna al lavoratore con problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti un diritto alla conservazione del posto, a determinate condizioni, cioè sottoporsi e portare a termine positivamente un percorso terapeutico-riabilitativo, ed in regime di aspettativa non retribuita.

 




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