Deboli, svantaggiati  -  Redazione P&D  -  04/02/2023

Dialogo con Martino

 VORRESTI PER IL TUO FUTURO?

Vorrei prima di tutto un futuro lungo.

Come sai per la mia situazione clinica non è scontato.

La mia vita è appesa a un filo più sottile di quello delle vite degli altri, ma devo dire che la mia consapevolezza sembra farmene assaporare meglio il valore.

Vedo troppe persone sopravvivere, sprecando la loro. Vedo troppi lamenti in chi dovrebbe gioire della sua situazione meno complessa della mia.

Vorrei non rimanere solo dopo il liceo, stare con tante persone e con esse ridere, scherzare ma anche poter dire la mia. Non sono un giovane da compatire, ho il diritto ed il dovere di esistere.

Il mio sogno è laurearmi. Dimostrare a tutti che anche se manco di parole dette la mia mente è lucida e la mia volontà salda. Posso farcela, posso intraprendere questa strada anche se un po’ in salita, ma qualcuno deve credere in me.

Vorrei scrivere per un giornale articoli in difesa della verità e della giustizia e finita l’università diventare uno sceneggiatore.

Mi piace pensarmi indipendente. Non lo sarò mail del tutto, ma posso avere attimi di adultità.

Vorrei tanto che inventassero una macchina che riesce a trascrivere i pensieri, ne potrei scrivere delle belle, senza dipendere sempre dall’aiuto di un mediatore che sorregga il mio braccio.

Nella concretezza, guardando le reali possibilità che ho davanti, vorrei vivere le mie giornate in un luogo, fuori di casa, accogliente, vivace, dove fare tante cose: studiare, dare esami, scrivere, girare, andare in piscina, a cavallo, incontrare persone, mangiare bene e senza annoiarmi troppo, vedere film e ascoltare musica e vivere sprazzi di felicità.

 

COME TI DESCRIVERESTI?

Sono disabile, e anche grave, ma questo lo vedete.

Ho parole senza voce ma sono potenti.

Sono impaziente, non sopporto i bugiardi, ma la cosa che detesto di più è essere trattato da stupido o da bimbo piccolo.

Sono un gran figo: bello e intelligente, non modesto ma chissene frega, tanto ci pensano gli altri a sottovalutarmi (mentre scrive martino fa una pernacchia).

 

CHE PAURE HAI?

Temo che la mia vita sia breve, troppo breve, temo che i miei genitori se ne vadano prima di me.

Mi spaventano i rumori forti e improvvisi, non amo gli imprevisti. Sono coraggioso e indomabile (sarà un pregio o un difetto?).

 




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