Cultura, società  -  Redazione P&D  -  30/11/2022

Consulta, oggi si decide sulla costituzionalità dell'obbligo vaccinale: in vista di un "no" sui ricorsi dei no vax

La Corte costituzionale affronta oggi le ordinanze di tribunali e Tar sui decreti Draghi che nel 2021 hanno imposto il vaccino al personale sanitario

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Il mondo no vax ci spera, al punto da ritrovarsi in sit in sotto il palazzo della Corte costituzionale. Ma la loro speranza di buttare a mare definitivamente l'obbligo del vaccino per il mondo sanitario - nonostante l'atout del decreto legge Meloni - è fortemente destinato a restare deluso. Perché è molto probabile che oggi il "vaccino day" della Consulta si trasformi in una sconfitta per chi ha contestato, anche con le armi legali dei ricorsi, i decreti dell'ex premier Mario Draghi che prevedevano l'obbligo del vaccino per il personale sanitario.

Verso un 'no' ai ricorsi dei No vax

È proprio così. La prognosi più quotata sul destino delle ben 11 ordinanze in arrivo da tribunali e giustizia amministrativa - e che oggi approdano in udienza pubblica alla Consulta con ampio parterre di legali pronti a sostenerne le ragioni - potrebbe essere proprio quella di una pronuncia di non fondatezza. Sul filo della sua precedente giurisprudenza la Corte - che oggi pomeriggio entrerà in camera di consiglio - potrebbe ribadire che, date alcune condizioni che essa stessa ha posto - l'obbligo del vaccino è legittimo e quindi costituzionale.

E sarebbe questa una pronuncia in controtendenza rispetto al primo decreto del governo Meloni del 31 ottobre che ha anticipato di due mesi, dal 31 dicembre al primo novembre, il rientro in servizio dei medici no vax. Una decisione che, se effettivamente dovesse andare in questo senso, non stupirebbe vista appunto la linea seguita dalla Consulta. Che in molte sentenze ha fissato un principio netto. L'obbligo del vaccino è legittimo qualora ricorrano tre condizioni. La prima: il vaccino deve giovare alla salute del singolo individuo e della collettività. La seconda: gli "eventi avversi" non devono superare la normale tollerabilità. La terza: deve essere previsto un equo indennizzo nel caso in cui si verifichino dei danni per chi si è vaccinato.

 




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