Cultura, società  -  Redazione P&D  -  28/11/2021

Che fai, chatti? - Ma no, guadagno con Twitch! - Marco Faccioli

La nuova (ennesima)  piattaforma social dove farsi uno stipendio parlando del più e del meno.

Innanzitutto spieghiamo chi è il “twitcher”, ovvero colui che smanetta su “Twitch” ...e dopo spiegheremo che cosa è “Twitch”. Il “twitcher” se ne sta  in diretta streaming per ore al giorno, quasi tutti i giorni, trasmettendo sulla piattaforma Twitch (creata e gestita da Amazon), alternando contenuti di varia natura, mentre il pubblico interagisce con lui/lei tramite una chat testuale e contribuisce a costruirne i tormentoni, ovvero quelle locuzioni, frasi fatte o espressioni (qui utilizzato come sinonimo di versi ...ovviamente non poetici) che acquistano rapida diffusione e popolarità attraverso la loro ossessiva ripetizione. Le personalità di Twitch sono ragazzi spesso giovanissimi che lavorano da uno studio improvvisato in casa o direttamente dalla loro camera (la creazione dell'aura di “gente come noi” è fondamentale in questi casi per via della confidenza, dell'empatia e della “vicinanza” che si viene a creare con il pubblico). Come scrive il giornalista Matteo Lupetti su Vice “Ci sembrano quasi nostri amici, e ci danno l’impressione che anche noi, con una videocamera e un paio di cuffie con microfono, potremmo lanciarci nel mondo dello streaming”. A causa della pandemia (o meglio, grazie alla stessa), le ore di diretta guardate su Twitch sono cresciute dell’83% nel 2020, raggiungendo la quota spaziale di 17 miliardi al mese (4 milioni solo in Italia) ...ma allora, tutto ciò premesso, come funziona Twitch? E, soprattutto, come e quanto guadagna chi ci lavora sopra? “Fare streaming oggi è diventato alla portata di tutte le persone. – spiega in un'intervista al sito Motherboard Roberto “iBob” Lucentini, streamer e co-fondatore di Arkadia Media Agency, società che gestisce più di 50 figure tra Twitch eYouTube – Si  inizia scaricando un software di streaming, impostando la diretta e andando in streaming su Twitch ...se va bene, in poco tempo (bastano uno o due mesi), si diventa affiliati.” L’affiliazione è il momento in cui si può iniziare a monetizzare il proprio canale, cioè a guadagnarci sopra; per ottenerla è sufficiente raggiungere il numero di 50 follower e aver fatto negli ultimi 30 giorni almeno 500 minuti di diretta in sette diversi giorni e con una media di almeno tre spettatori. Come possibile notare, i requisiti sono molto bassi. Il passo successivo all’affiliazione è la “partnership”, che dà accesso a server migliori e offre maggiore visibilità e quindi migliori possibilità di guadagno. Vediamo ora la storia della streamer Barbara Marrocco, 19enne con 87mila follower su Twitch e 56mila su Instagram (conquistati in meno di un anno), che fa proprio al caso nostro per spiegare il lavoro sulla nuova piattaforma. Lei, come tanti, ha iniziato durante la quarantena, quando bisognava inventarsi qualcosa da fare per non essere divorati dalla noia. Così si è iscritta a Twitch, è diventata prima affiliata e poi ha acquisito la partnership e da qui ha iniziato a trasmettere in diretta, facendo “quattro chiacchiere” (perché è di questo che si tratta) con tutti quelli che in Rete la stavano ad ascoltare. Twitch infatti è proprio questo: un contenitore per tutto quello che è parlato: dalle confessioni private alla chiacchierate con la chat, dai commenti in tempo reale sui programmi televisivi al talk show politico. Su Twitch oggi si trovano sedicenti celebrità e canali di musica, di cucina e di arte. “Io sono partita come una ragazza che andava in live così, senza contenuti. - racconta Barbara con sincerità – È  una cosa che mi è stata anche spesso criticata. Magari vedo in chat una domanda, e da lì parto con un discorso che può portare in qualsiasi direzione. Ultimamente ho portato un format che si chiama The Voice of Twitch, in cui do la possibilità di esibirsi a cantanti emergenti.” I canali dei vari twitcher, così come avviene più o meno sulle altre piattaforme simili come contenuti, vengono monetizzati su Twitch attraverso pubblicità, Bits e abbonamenti. Altra fonte di incassi, valida soprattutto per chi ha numerosi follower, sono le collaborazioni con aziende e marchi per contenuti sponsorizzati, veri e propri “consigli per gli acquisti” infilati più o meno esplicitamente nelle dirette. La pubblicità su Twitch è presente per mezzo dei classici intermezzi di spot con contenuti decisi dall’algoritmo della piattaforma, mentre i Bits sono una moneta virtuale che il pubblico può acquistare e “donare” attraverso la chat al proprio twitcher preferito. Ovviamente, inutile dirlo, maggiore è il numero di coloro che assistono alle dirette del twitcher, maggiore sarà il compenso per quest'ultimo, come la logica dei social ci ha insegnato in questi anni. Per chi ci sa fare e ce la fa a emergere, Twitch può diventare un vero lavoro. Gli streamer lavorano sulla piattaforma anche per sei-otto ore al giorno che, a pensarci bene, alla fine, non è una vita molto diversa da chi sta otto ore al giorno davanti al computer del suo ufficio ...con la non trascurabile differenza che nel primo caso (ovvero in Twitch) la responsabilità legata alla propria attività è pari a zero e non serve alcun tipo di studio e/o preparazione ...come avviene per le e-attività di questi tempi occorre solo saperci fare e, come si dice, essere sempre sul pezzo. 

Cose solo per giovanotti? Ma niente affatto, dal 2020 su Twitch c’è anche Christian Vieri con il suo spazio “BoboTV”, in cui parla di calcio (e pure di altri mille argomenti) in compagnia di Daniele Adani, Nicola Ventola e Antonio Cassano ...che a dire il vero non sono proprio delle star tra i giovanissimi fruitori della Rete.




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