Cultura, società  -  Redazione P&D  -  07/06/2022

Cavana, negoziante insegue il ladro e recupera i soldi

il malvivente, armato di coltello, è poi fuggito

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TRIESTE. Ruba una busta con dei soldi in un negozio, ma il commerciante se ne accorge: lo pedina, lo ferma e recupera il denaro. A quel punto il malvivente tira fuori un taglierino. Protagonista lo storico e conosciuto fruttivendolo Nino Nangano, che con il suo alimentari anima il rione di Cavana. L’episodio risale a sabato 4 giugno: lunedì 6 il commerciante ha presentato formalmente denuncia in Questura.

«Erano da poco passate le 11», racconta lo stesso Nangano: «Mentre io ero nel retrobottega assieme ai due addetti della salumeria, e le due commesse servivano dei clienti nello spazio antistante la bottega, dove esponiamo la frutta e la verdura, è entrato un uomo tra i 30 e i 35 anni».

All’apparenza un normale cliente. Ma Nangano l’aveva già notato nel corso della mattinata davanti al negozio: tuta da ginnastica, cappellino in testa, prima di colpire aveva esaminato bene i movimenti nel negozio.

«Dal retrobottega ho sentito uno strano tintinnio di bottiglie e mi sono ricordato che proprio dietro ad alcune bottiglie di olio, dietro alla cassa, avevo sistemato una busta con i contanti incassati dai ragazzi in alcune consegne. Li dovevo ancora rendicontare e quindi li avevo messi un attimo da parte».

A quel punto Nangano è uscito dal retrobottega e ha scorto l’uomo che se ne andava. La busta con i soldi non c’era più: «L’ho seguito senza correre. Lui, dopo qualche metro, sentiva di aver messo a segno il colpo senza che nessuno se ne fosse accorto, e quindi passeggiava tranquillo verso piazza Cavana. Io standogli dietro sono riuscito a braccarlo: l’ho bloccato e mi sono ripreso la busta con i soldi. Ma non lo mollavo perché volevo chiamare la Polizia e consegnarlo agli agenti. Lui ha estratto dalla tasca un taglierino e mi ha fatto capire che se non lo mollavo mi faceva del male. Io ho 65 anni, lui ne avrà avuti 30, non potevo rischiare. Mi sono tenuto i soldi e l’ho lasciato andare, poi però ho fatto denuncia perché non vorrei l’uomo tornasse e colpisse altri colleghi».

 

 




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