C’è una mamma con poca salute, senza un soldo, sempre a casa, che al mondo ha unicamente la sua bambina, e che dipende in tutto e per tutto da quest’ultima.
La bambina però se la fila poco, la sua mamma, e preferisce andare a spasso con gli amichetti.
Ce n’è uno in particolare, col quale fa spesso le ore piccole. Festicciole, paninoteche, gelaterie.
Un pomeriggio la mamma si ammala sul serio, ai polmoni, e il presagio di una brutta fine la spinge a esprimere un desiderio, quello di sempre: che la sua bambina le compri un profumo speciale, un’essenza francese che la donna aveva visto tante volte in vetrina, e che da sola non aveva mai potuto acquistare (“Figlia - mormora la mammina - mentre pieni di pianto ha gli occhi - per la tua mammettina - non compri mai profumi - figlia tu compri soltanto balocchi per te”).
La figlia se ne infischia però, di nuovo in giro con gli amici, al minigolf, alla play-station, al parco giochi.
Solo all’ultimo momento vengono ad avvertirla, disperati, che la situazione sta precipitando; è sopraggiunta una crisi, non c’è tempo da perdere.
Si rende conto finalmente la bambina: corre al negozio, compra in fretta il profumo, torna a casa.
Porge il pacchetto variopinto alla mamma; piangendo l’aiuta a disfare il nastro, a scartare, tira fuori la boccetta, riesce a far uscire un leggero spruzzo sul polso … “Grazie!”, mormora la mamma, ma il capo già reclina da un lato, la poveretta muore subito dopo.
Alla bambina non resta che singhiozzare.