Per esprimere il consenso alla vaccinazione - indispensabile per chi non sia ex lege obbligato a vaccinarsi – occorrerà che l’interessato (a) sia maggiorenne e (b) possieda la capacità di intendere e di volere.
Nel caso di un incapace legale, dovrà essere il rappresentante a provvedere: e si tratterà tendenzialmente dei genitori, oppure sarà il l tutore a consentire, il curatore, un fiduciario ad hoc.
Nell’ipotesi in cui il vaccinando sia un incapace naturale, occorrerà nominargli un amministratore di sostegno, che farà in modo da emettere il ‘’sì’’ necessario. Interverrà a tal fine il giudice tutelare. Se non si fa in tempo o se questa strada è troppo complicata provvederà il direttore sanitario oppure un referente medico, nominato vicario dalla legge, in via automatica.
Ecco allora qualche primo interrogativo.
È proprio sicuro, possiamo chiederci, che un individuo gravato da ombre psichiche non sia in grado di comprendere - magari con l’aiuto di qualcuno (un medico, un familiare, un amico) - che la cosa migliore per lui è vaccinarsi?
Potrà non risultare in grado di gestire, verosimilmente, un’importante compravendita, di adottare un figlio, di intentare un’azione giudiziale; è quasi sempre però – ecco il punto – in condizione di capire come il medico, quando gli consiglia di proteggersi. stia parlando nel suo interesse.