-  Mottola Maria Rita  -  18/06/2013

VIOLENZA DOMESTICA E DI GENERE – Maria Rita MOTTOLA

Come al solito il legislatore assume forme e  modi sbagliati per raggiungere giusti obiettivi.

L"emergenza e la diffusione di un malcostume che diventa reato, di una concezione dei rapporti fondata sulla forza e la contrapposizione che sfocia in violenza vuole trovare una soluzione legislativa e il legislatore inserisce in un decreto diretto a ridurre il sovraffollamento delle carceri alcune norme sulla violenza di genere.

Oggi si discuterà nel Consiglio dei Ministri del progetto di decreto.

Il Capo IV propone alcune modifiche e integrazioni prevedendo tra l"atro misure di prevenzione per le condotte di violenza domestica, provvedimento che possono essere assunti anche in assenza di querela della persona offesa. Appare il provvedimento dell"ammonimento del colpevole, o la sospensione della patente di guida, aumenti di pena per coloro che violano l"art. 582 c.p., con la possibilità di procedere d"ufficio nei confronti di chi è già stato ammonito.

Aggravanti pure per la violenza sessuale e lo stalking, e modifiche come l"irrevocabilità della querela o la procedibilità d"ufficio, l"arresto obbligatorio per i casi di flagranza o facoltativo per la violazione dei divieti di frequentazione.

Alcune norme sono previste per le vittime straniere.

Non si può per ora analizzare criticamente il provvedimento e se ne attende l"approvazione.

Ciò che qui preme sottolineare è l"atteggiamento del Governo nei confronti del Parlamento e il rispetto della Costituzione nella costruzione di provvedimenti legislativi.

Come potrete verificare dall"allegato esiste un ordine del giorno di alcuni parlamentari per sollecitare l"iniziativa di governo sul tema anziché portare in discussione i progetti di legge sulla violenza domestica. La risposta è la proposizione di un decreto secondo la linea "prendere o lasciare" tipico degli ultimi governi.

Ricordo che nella discussione della mia tesi il mio relatore  prof. Cessari mi chiese dove avessi attinto alcune critiche contenute in una nota sull"uso indiscriminato dei decreti legge. Mi sentii male, l"avevo semplicemente dedotto da considerazioni personalissime e dalla mia coltivazione delle letture politiche e filosofiche. Mi fece i complimenti. Era il 1 dicembre 1982 sono passati esattamente trent"anni e ormai il Parlamento ha perso ogni prerogativa … 




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