-  Scozzafava Guendalina  -  07/11/2014

SIMPATIA, EMPATIA E DIRITTI UMANI - Guendalina SCOZZAFAVA

- Persone, diritti umani

- Multicultura e intercultura

- Approccio empatico nella gestione dei diritti umani

 

In un mondo in cui sono globali i fenomeni e le opportunità, dove omologazione e categorizzazione ergono barriere protettive dietro le quali trovare facili rifugi.

Nell"era capace di resettare i concetti di spazio e tempo e delle interdipendenze economiche, sociali, culturali, politiche e tecnologiche di rilevanza planetaria.

In questa era non possiamo non globalizzare anche i diritti umani, la centralità della persona e la supremazia della sua dignità.

Nel corso della storia mondiale, troppe volte, in nome del diritto alla non interferenza degli Stati, si sono registrate gravissime violazioni dei diritti umani e della dignità delle persone.

Mentre i sistemi internazionali deputati alla difesa di tali diritti si arrabattavano alla ricerca dell"autolegittimazione e si paralizzavano su opposte posizioni, si consumavano le più atroci stragi.

Situazioni alle quali non possiamo sempre guardare con occhio critico e distante di colui che osserva impietoso in tv un problema troppo lontano per poterlo interessare oltre il tempo del telegiornale.

Anche perché ormai quel luogo è casa nostra e quel tempo è ora e tutti siamo protagonisti più o meno diretti di questo grande film, dove uomini, donne, bambini trovano la morte sui barconi della speranza, nella terra di nessuno e per mano di una legislazione incapace di distinguere l"illegalità dalla clandestinità.

Dove le mura domestiche perdono la connotazione che hanno sempre avuto di caldo e amorevole rifugio per tingersi troppe volte di colore rosso sangue.

Dove le persone vengono arse vive perché accusate di blasfemia esattamente come accadeva nel periodo dell"Inquisizione alle donne additate di stregoneria.

In questo tempo e in questo luogo, lo scambio culturale e religioso sono fondamentali per il rispetto di diritti non negoziabili.

Ma è davvero possibile? Parlando di diritti umani fondamentali un dialogo interculturale è realizzabile?

Un punto di incontro è certamente sancito nell"art. 10 par 1 della Convenzione Europea dei Diritti dell"Uomo, laddove si garantisce libertà d"espressione.

"Ogni persona ha diritto alla libertà d"espressione. Tale diritto include la libertà d"opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera. Il presente articolo non impedisce agli Stati di sottoporre a un regime di autorizzazione le imprese di radiodiffusione, cinematografiche o televisive "

Spesse volte il dialogo viene inteso in maniera assolutamente riduttiva, quale momento di reciproco scambio di posizioni possibilmente differenti.

Si affievolisce così il valore prioritario che è invece connesso all"arricchimento dei partecipanti al dialogo, nei momenti in cui si attiva la sospensione del giudizio e ci si predispone ad affacciarsi sul punto di vista dell"altro.

Una predisposizione che arricchisce e nulla toglie, che non modifica o vanifica i propri parametri valoriali, ma che consente di ascoltare e scambiare messaggi efficaci in una relazione in cui le rispettive diversità stabiliscono fra di loro un rapporto dialettico, di mutuo arricchimento, fondato sul rispetto reciproco  e sull"interesse per l"altrui alterità.

Tuttavia dialogo interculturale e dimensione valoriale non sempre sono alleati, motivo per cui l"intelligenza emotiva viene chiamata a fungere da ponte tra l"emisfero sinistro del cervello, deputato alla razionalità, e quello destro fautore dell"immaginazione.

È nell"immaginazione (IN- ME- MAGO-AGER ) che si sviluppano atteggiamenti empatici capaci di superare i confini creati dalla mera sim-patia, ovvero la condivisione di qualcosa che tuttavia non mi appartiene.

La sim-patia ci permette, in qualche modo, di porci nella vita degli altri ed è un"operazione estremamente facile (poggia su categorie pre esistenti), è credibile ( qualcuno ci è già passato), è accurata (i dettagli n sono riconoscibili), ma soprattutto è confortante (crea il rassicurante "male in comune"), ma è poco sensibile al concetto di differenza.

È indubbio: le parole sono incidenti e la loro analisi etimologica diventa un"importante chiave di lettura soprattutto in materia di diritti umani

Simpatia = multicultura = o/o

Empatia = intercultura = e/e

Ecco perché insegnare i diritti umani significa educare alla cultura della vita di cui ognuno di noi è custode.




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