-  Mottola Maria Rita  -  17/06/2013

PICCOLI SCHIAVI – Maria Rita MOTTOLA

Baristi, commessi, sguatteri in cucina, addetti alle pulizie, boccia in cantiere: 260 mila ragazzini costretti a lavorare. I dati sono stati resi pubblici delle ’Associazioni Bruno Trentin e Save the Children da sempre impegnate a favore dei bambini. Dov"è sta la novità? Semplice i dati non si riferiscono a un paese del terzo mondo ma all"Italia. In Italia 260.000 minori sono costretti a lavorare. A dire il vero appare una cerca ipocrisia nello scandalizzarsi. Come se i bambini non fossero tutti uguali e non avessero tutti gli stessi diritti. E come se la civiltà costruita negli ultimi decenni non fosse diretta esattamente a questa meta.

Quando i valori più alti si frantumano in un qualunquismo che modifica parole ma non la sostanza delle azioni, quando una società si identifica su un concetto di libertà fasullo e fuorviante, quando le leggi sono sostituite dalla moneta, quando il lavoro lascia il posto al gioco d"azzardo di una finanza inconsistente e fondata sul nulla, l"umanità si incammina su una strada pericolosa, molto pericolosa … e in discesa. E la corsa in discesa procede veloce e inarrestabile.

Non stupiamoci, dunque, se anche in Italia si applicano gli stessi principi che gli stati hanno fatto propri nello sfruttamento delle risorse e delle persone. Non stupiamoci se una scienza che non pone a fondamento di se stessa valori etici universali è al servizio di multinazionali del cibo e dei farmaci. Non stupiamoci se togliere valore alla vita porta a costruire rapporti economici e sociali che distruggono la dignità. Non stupiamo poi se anche in Italia, dove la ricchezza di un popolo accumulata in 2500 anni di storia è stata annullata in un ventennio, ci sono famiglie povere e disperate, l"abbandono scolastico (il nostro paese ha uno dei tassi di abbandono scolastico più elevati d"Europa il 18,2% contro una media EU27 del 15%) cresce e con esso lo sfruttamento dei piccoli che inizia, prima degli 11 anni (0,3%), e continua con il 3% dei minori 11-13enni che lavora per raggiungere il picco di quasi 2 su 10 (18,4%) per i ragazzi tra i 14 e 15 anni, momento molto delicato, età di passaggio dalla scuola media a quella superiore. Neppure può stupire se sono le stesse famiglie, disagiate e abbandonate nelle loro difficoltà, a sfruttare i propri figli e parenti, e neppure che i piccoli svolgano lavori inadeguati, pericolosi e nocivi, o che le bimbe non siano risparmiate. Tutto coerente, tutto perfettamente in linea con la decadenza annunciata da qualche isolato pensatore trenta, quarant"anni fa e ora, negata dall"intellighenzia e dalla stampa, nascosta dalla politica, contestata dalla finanza.

Come diceva il Mahatma Gandhi, una nazione può fare a meno dei suoi milionari e dei suoi capitalisti ma mai del lavoro. Se i genitori non hanno la dignità del lavoro i bambini non avranno la gioia dell"infanzia.

A quando la ribellione delle coscienze?




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