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“Moldava, oggi ventitreenne, Natalia, originaria di un villaggio a trenta chilometri di Chisinau; verso l’Ucraina, quasi alla frontiera”.
Bionda, carattere fiero: famiglia di contadini, a scuola ha studiato l’inglese, un po’ d’italiano. Ha diciannove anni quando una cugina per parte di madre - che già abita a Verona, sposata, due bambini – le propone di venire in Italia. Natalia accetta: qui Ljuba le insegnerà a truccarsi, a vestirsi; a curare il corpo, a pettinarsi, a parlare con gli uomini.
Il primo fidanzato Natalia lo trova a Verona. Serbo, Boris, è anche il primo uomo della sua vita: introdotto nel giro, in pochi mesi la fa diventare - con la promessa di sposarla - una ‘lucciola’ per palati fini. Un sotto-clan mafioso, che gestisce la tratta delle ragazze slave, nel Veneto, controlla dall’alto la situazione.
Soffre all’inizio Natalia, è umiliata; poi si rassegna. Boris le trova un piccolo appartamento, con un’amica ucraina. I clienti non mancano, lei nel frattempo diventa una bellezza: profilo da miniatura, occhi azzurri, un che di altero, di speciale. A gestire i soldi è Boris, generoso comunque, le fa ogni settimana regali; alterna minacce e dolcezza, fa spesso l’amore con lei. Ogni tanto lei torna a dormire da Ljuba, che sa tutto, disapprova; continua però ad aver cura di lei.
Succede poi, nel corso di una rapina in banca, che Boris resti ucciso; Natalia si ritrova senza protettore. Ljuba la incoraggia a cambiare vita, Natalia non vuole, si mette in proprio.
Segue un periodo confuso: clienti selezionati, la polizia chiude un occhio. La madre avrà un incidente mortale, Natalia fa appena in tempo per i funerali. Al ritorno in Italia tutto ricomincia; è sola più di prima, Ljuba delusa, smette di sostenerla. Finisce per trovarsi un altro protettore, Christian; rumeno, zingaro, fedina penale a macchie.
Si fa sotto qui un vecchio antiquario della provincia veronese, soprannominato ‘‘Connoisseur’’; magro, solitario, religioso: dieci mesi prima aveva avuto un breve intermezzo con Natalia, poi si è pentito. Dà dei soldi a Christian per liberarla; le legge la Bibbia, le compra vestiti di seta, le parla del paradiso e dell’inferno: la porta a teatro, le regala fiori, vuol farle cambiare vita. Le passa un mensile, in cambio non chiede nulla; ha un nipote che si occupa di volontariato, sarebbe l’ideale per lei.
Ultimamente gli equilibri stanno vacillando. Natalia si è innamorata, pare, di un giovane serbo, Dusan; forte di corporatura, attraente a suo modo: lo fa dormire da lei qualche notte, è un tipo noto alla polizia. Connoisseur si è interposto, con poco successo stavolta.
Convocata dai Servizi, Natalia minaccia che se ne andrà, con Dusan, in un’altra città; potrebbe ricominciare con la ‘vita’, non è da escludere.