-  Unnia Federico  -  15/09/2015

MARETTIMO, LANTROPOLOGIA CIVICA TRA NORD E SUD - Federico UNNIA

L"Emiro che nelle scorse settimane ha imboccato l"autostrada A14 a bordo della Golfcar elettrica pensava forse di essere a Marettimo?  Probabilmente si.   Chi visiti Marettimo, la più estrema delle 3 isole Egadi, resterà sbalordito dalla bellezza dei luoghi ma, al tempo stesso, dalla diffusa violazione di norme di legge in tema di circolazione stradale. Un fatto strano in un piccolo borgo marinaro e sulle cui poche strade non è ammessa la circolazione, ma che negli ultimi anni sta assumendo un carattere endemico, antropologico. Insomma, il senso civico e il rispetto delle norme varia in ragione della latitudine in cui ti trovi?

Quando pensiamo ad un'isola immaginiamo un piccolo paradiso, lontano  dal resto del mondo. E in effetti, sotto il profilo paesaggistico e marino,  non vi è nulla da dire. Marettimo è un gioiello che ha saputo nel corso degli anni preservarsi dal turismo di massa e ciò che sorprende all'arrivo sulla banchina di Porto Nuovo è il fatto che non vi siano auto e moto, api rumorose e biciclette come in tante isole minori della Sicilia. Insomma, un' oasi. Una sensazione piacevole destinata però ad essere ben presto tradita. L"Isola, che ricordiamo  non permette la circolazione dei veicoli.

Tuttavia è il paradiso delle auto elettriche, quelle appunto note sui campi da golf. Veicoli  che non possono circolare nelle strade,  non pagano bollo, non sono assicurate affatto. Eppure, nessuno dice nulla, anzi!

Sorprende  la metodica violazione delle norme di legge che avviene entro gli angusti vicoli del centro abitato di Marettimo; il tutto  ad appena 30 da Trapani che, si sa,  è   una località dove, solo pochi anni orsono, sbarcò niente meno chela Coppa America di vela.

Marettimo, è giusto ricordare, turisticamente parlando nasce oltre 40 anni fa quando i primi arditi decisero di battere le bellissime coste.

Da allora molte persone (e politici) si sono affacciate. Callisto Tanzi tentò di realizzare alcune iniziative immobiliari, acquisendo splendidi terreni con l'obiettivo di edificarli, ma sappiamo tutti  come è andato a finire.

Nelle parole di vecchi isolani, accovacciati sui gradini delle case che guardano Molo nuovo, scorrono i nomi di politici delle diverse stagioni, da Romano Prodi ad Angelino Alfano e personaggi dello spettacolo del calibro di  Randi Ingerman e Steven Spielberg.

Oggi tiene alta la bandiera della politica italiana il vice presidente del senato  Maurizio Gasparri che ricorda come «Vado lì ogni estate, con mio padre di 96 anni…Sto bene, tutti mi chiedono consigli, anche i pescatori…Sono di casa". Gasparri, tra una telefonata e una twittata, scorrazza a bordo del suo gommone sotto punta Castello, si intrattiene nei bar dell"isola, dispensando selfy,  peggio di Renzi. Quando scoprì Marettimo, Gasparri si muoveva su un piccolo gommone; ora dopo tanta carriera il gommone è diventato maxi.

Dove Marettimo evidenzia la sua peculiarità è nel mancato rispetto delle normali regole dì diritto. È il caso delle macchine elettriche da golf, quelle che si vedono nei tornei più noti o nei summit mondiali, che, non assicurate, senza targa, scorrazzano per il paese, non curanti di nulla e di nessuno.

"Sono un"autentica minaccia, nessuno impedisce che circolino. Sono più di 30" è il laconico commento di diversi residenti. Marettimo fuori stagione conta circa 100 abitanti, in estate arriva anche a 2000. Le famigerate auto elettriche da golf furono introdotte da un imprenditore bolognese che gestisce il Residence dell'isola, di fatto l"unica struttura alberghiera dell"isola. Effettuava un servizio per i clienti con le valige in arrivo al porto. Da qui la moda si è affermata con molti isolani  che le hanno adottate e che le usano per i normali spostamenti casa-porto sebbene non possano  circolare per strada.

Il sindaco di Favignana,  cui spetta anche la supervisione su Marettimo, non pare prestare attenzione al problema.  Va bene cosi. Anche perché,  e siamo al secondo punto, i Carabinieri di fatto non si vedono.  Esiste una stazione, ma di controlli nemmeno l'ombra. E questo anche nei giorni caldi di Ferragosto quando il caos, la  musica fino alle 3 di mattina nelle vie del paese, viene trasmessa senza controllo e rispetto per le norme, richiederebbero un deciso controllo.

Per non dire delle norme sul trasporto passeggeri nelle barche dei locali per i giri dell'isola. Per farlo occorre un'apposita autorizzazione che, in base alla lunghezza dello scafo, definisce quanti passeggeri possano salire. Ogni testa ha un prezzo. I membri della locale cooperativa, prima dell"inizio della stagione turistica, si erano accordati per il rispetto delle norme. Accolta una deroga, ovvero un bambino in più.

Ebbene, per tutto il periodo in uscita dallo scalo le  barche sono spesso sovraccariche, alla cui vista, ondeggiando,  vengono alla mente le tragiche immagini degli scafi dei clandestini. Una motovedetta dei Carabinieri, pare di Marsala, intercetta alcune barche in palese sovraccarico e anziché sanzionare i conducenti con i 270 euro a testa per ogni passeggero in più,   si avvicina, guarda, probabilmente riconosce il proprietario, e se ne va, non facendo nulla.

Sotto Ferragosto a Favignana, una barca per turisti, sovraccarica, si è capovolta. Per fortuna nessun ferito, ma l'episodio la dice lunga sui controlli  e sul senso delle regole.

E che dire dei tavolini all"aperto e della musica notturna a tutto volume, anche per le strade del paese? Una sera, talmente forte, che i pochi fedeli riuniti nella chiesetta in paese per celebrare padre Pio a stento riuscivano a sentire le parole per parroco, sopraffatti dalle grida della serata karaoke promossa dal supermercato vicino. Un"anarchia totale, quindi, con musica a tutto volume, all"aperto, senza orari con giovani che vagano ubriachi per le vie del paese, campeggiando nella pineta verso punta Castello in spregio al divieto su tutta l"isola. Fino a pochi anni fa, raccontano gli amanti dell"isola, i giovani  per non disturbare andavano in spiaggia con la chitarra. Oggi  la mancanza di rispetto è totale e impedisce a chi vuole tranquillità di rigenerarsi per una cultura dello sballo a tutti i costi.

Insomma, come confida un professionista lombardo, innamorato di Marettimo, sorseggiando un calice di Grillo, "Esiste una profonda differenza antropologica su cosa sia il rispetto delle norme. Facciamocene una ragione".

 

 




Autore

immagine A3M

Visite, contatti P&D

Nel mese di Marzo 2022, Persona&Danno ha servito oltre 214.000 pagine.

Libri

Convegni

Video & Film