-  Mottola Maria Rita  -  20/10/2012

MALTRATTARE LA MOGLIE CASALINGA E' REATO Cass. 40485/2012 - Maria Rita MOTTOLA

La Cassazione, con la sentenza in commento, conferma il consolidato orientamento che riconosce il sussistere della fattispecie criminosa del reato di maltrattamenti in condotte ingiuriose e umilianti. Non solo le percosse o le violenze fisiche sono penalmente rilevanti ma anche le offese, le prevaricazioni, le vessazioni.

"Comportamenti volgari, irriguardosi e umilianti, caratterizzati da una serie indeterminata di aggressioni verbali ed ingiuriose abitualmente poste in essere dall'imputato nei confronti del coniuge, possono configurare il reato di maltrattamenti quando essi realizzino un regime di vita avvilente e mortificante" (Cass. pen., sez. II, 20/09/2011, n. 41011, D&G, 2011). Ciò che conta è il clima familiare: la norma salvaguarda la serenità della vita della famiglia. Nella vicenda esaminata dalla Corte la giovane moglie, ancora impegnata negli studi universitari, era tormentata da insulti gravi e umiliata perché "si faceva mantenere". La condotta reiterata aveva creato una condizione di vita frustrante e avvilente, logorandola e annientando la sua personalità.

Il marito aveva anche tentato di costringere la moglie a un rapporto sessuale non desiderato, al quale ella riusciva a sottrarsi solo rifugiandosi in bagno e chiudendo la porta a chiave. L'uomo è stato condannato a 2 anni di reclusione.




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