La giustizia romana è schiacciata da una inaudita neghittosità degli uffici. E’ quanto ho potuto constatare pochi giorni fa, purtroppo, con grande dolore per il diritto del mio assistito.
Udienza di reclamo in Corte d’appello per un anziano che non vorrebbe essere assoggettato ad amministrazione di sostegno.
Reclamo presentato un anno fa, pensate, udienza oggi.
È ora, finalmente. Entriamo, la Presidente della Corte ci informa che l’Ufficio del Giudice Tutelare non ha trasmesso il fascicolo, aggiungendo che questa cosa sta succedendo già in molti casi.
Per questa ragione, l’udienza viene rinviata di altri 4 mesi, al 4 luglio 2019. Così 12 + 4 fanno 16 mesi per arrivare alla prima udienza e parliamo di un giudizio di volontaria giurisdizione, che cioè richiede speditezza.
Sussulto e penso: Sto zitta o reagisco?
Reagisco, ovviamente, facendo notare che questo è un giudizio di volontaria giurisidizione, e chiedo come sia possibile che in un anno nessuno nelle Cancellerie abbia alzato un dito per risolvere un problema così banale ma così bloccante.
Sapete quale è stata la risposta del Presidente del Consesso, minimamente imbarazzata per l’increscioso accaduto?
Bè, avvocato poteva farsi parte diligente Lei.
Carissima Presidente, ma Lei lo sa che le Cancellerie e gli uffici giudiziari sono pagati con i soldi dei cittadini, proprio quelli che si affacciano rispettosi al Suo alto scranno per chiedere attenzione ad un loro problema? Dunque, io avrei dovuto fare cosa? Andare dentro l’ufficio del g.t., asportare il fascicolo e portarlo a Lei?
Ho osservato, allora, che in questo modo vengono schiacciati diritti di rilevanza costituzionale delle persone e lei mi ha chiesto se volevo verbalizzare questa affermazione. Certo che sí.
Ho aggiunto che si tratta di un anziano e che non si può aspettare tanto e mi è stato risposto: Eh, ma ce ne sono tanti altri di anziani che aspettano!
Ma non è un’aggravante questa?
E’ la spudoratezza che colpisce e ferisce, il disinteresse totale per la vita di chi è meno fortunato, l’ignoranza di appartenere ad una schiera di persone privilegiate, che proprio per questo dovrebbero offrire agli altri un sorriso, un’attenzione, e soprattutto la sollecitudine o, se preferite, che dovrebbero fare semplicemente il loro dovere.
I francesi reagiscono, gli italiani sopportano. Povera Italia, diceva mia nonna. Sì, concludendo con Motta: Dov’è l’Italia ? mi sono persa.
Udienza di reclamo in Corte d’appello per un anziano che non vorrebbe essere assoggettato ad amministrazione di sostegno.
Reclamo presentato un anno fa, pensate, udienza oggi.
È ora, finalmente. Entriamo, la Presidente della Corte ci informa che l’Ufficio del Giudice Tutelare non ha trasmesso il fascicolo, aggiungendo che questa cosa sta succedendo già in molti casi.
Per questa ragione, l’udienza viene rinviata di altri 4 mesi, al 4 luglio 2019. Così 12 + 4 fanno 16 mesi per arrivare alla prima udienza e parliamo di un giudizio di volontaria giurisdizione, che cioè richiede speditezza.
Sussulto e penso: Sto zitta o reagisco?
Reagisco, ovviamente, facendo notare che questo è un giudizio di volontaria giurisidizione, e chiedo come sia possibile che in un anno nessuno nelle Cancellerie abbia alzato un dito per risolvere un problema così banale ma così bloccante.
Sapete quale è stata la risposta del Presidente del Consesso, minimamente imbarazzata per l’increscioso accaduto?
Bè, avvocato poteva farsi parte diligente Lei.
Carissima Presidente, ma Lei lo sa che le Cancellerie e gli uffici giudiziari sono pagati con i soldi dei cittadini, proprio quelli che si affacciano rispettosi al Suo alto scranno per chiedere attenzione ad un loro problema? Dunque, io avrei dovuto fare cosa? Andare dentro l’ufficio del g.t., asportare il fascicolo e portarlo a Lei?
Ho osservato, allora, che in questo modo vengono schiacciati diritti di rilevanza costituzionale delle persone e lei mi ha chiesto se volevo verbalizzare questa affermazione. Certo che sí.
Ho aggiunto che si tratta di un anziano e che non si può aspettare tanto e mi è stato risposto: Eh, ma ce ne sono tanti altri di anziani che aspettano!
Ma non è un’aggravante questa?
E’ la spudoratezza che colpisce e ferisce, il disinteresse totale per la vita di chi è meno fortunato, l’ignoranza di appartenere ad una schiera di persone privilegiate, che proprio per questo dovrebbero offrire agli altri un sorriso, un’attenzione, e soprattutto la sollecitudine o, se preferite, che dovrebbero fare semplicemente il loro dovere.
I francesi reagiscono, gli italiani sopportano. Povera Italia, diceva mia nonna. Sì, concludendo con Motta: Dov’è l’Italia ? mi sono persa.