Mi dona il respiro
l"immagine dell"avvento
del tuo mitico dolce essere
tra le zolle terrene del mio io.
Placa il convulso potenziale
di cui si ciba il mio anelare
imperterrito in questo vento.
E quando penso che ti vivrò
penso all"attimo del presente
in cui è grazia e bellezza immergersi
gustando te, e il riflesso appercettivo di me, noi.
E anche se fuggiasco e sgretolabile
tra i fardelli e le maree malleabili dalla vita,
ascolto e accolgo, vivo, questo singolo istante presente,
che sa donarmi nel suo tremulo e unico pulsar di core
l"immenso, l"eterno. Ogni attimo ne ha uno.
E ogni singola eternità d"ogni battito di vita
nel suo tempo irripetibile, proprio ognuna,
risconfina l"infinito nelle spirali di carezze
che palpano, nel culmine del nostro vero, vagabondo,
il podio delle viscere che ci fremono, ai pie" della gioia.
Mercoledì 13 Novembre 2012, ore 11
Luigi Trisolino