-  Mottola Maria Rita  -  04/11/2013

IL SEGRETO DI PULCINELLA E LA MORTE DI MILIONI DI ITALIANI - Maria Rita MOTTOLA

Il presidente della camera dei deputati si è dichiarata soddisfatta perché l'ufficio di presidenza ha reso pubblico il verbale di audizione di Carmine Schiavone alla commissione parlamentare, risalente all'ottobre 1997. Ma di che cosa mai deve essere soddisfatta?

E' il segreto di pulcinella: tutti sapevano e nessuno ha fatto nulla, decretando la morte di milioni di italiani. Non si esagera con i numeri: la polazione delle campagne del casertano è condannata a morte, una morte orribile, i suoi figli già nascono con malformazioni e problemi congeniti, le morti non si fermeranno per altri quarant'anni. Di questo sono soddisfati i politici italiani? Nel 1997 tutti sapevano e conoscevano le conseguenze di simili reati scellerati ma il governo di allora (nel momento in cui Schiavone rese la testimonianza del tutto uguale a quanto già riferito innanzi agli organi giudiziari, dichiarazioni che condussero alla conclusione dei processi con condanne per i malavitosi coinvolti, era in carica il Governo Prodi) nulla fece per risolvere il problema. Anzi. L'azione di inquinamento continuò e continua tutt'ora. Nessuna bonifica nessuna volontà di risolvere il problema. E' ormai chiaro che l'allora governo Prodi (Ministro all'Ambiente il Verde Ronchi, Ministro all'Interno Napolitano, Ministro alla Giustizia Flick, Presidente della Repubblica Scalfaro, Presidente della Camera dei Deputati Violante) era troppo impegnato a costruire gli accordi con i paesi d'oltralpe sul futuro dell'europa e l'introduzione dell'euro, per occuparsi di ciò che succedeva in Italia e degli industriali del Nord che, in collusione con i politici e la camorra, inquinavano sotterrando tonnellate di rifiuti tossici nei campi, e tanto meno con la Germania che, approfittando dell'occasione, convogliava i suoi rifiuti nucleari nelle stesse zone.

Le accuse di Schiavone che hanno trovato riscontri probatori nei processi sono gravissime, ma ancora più grave è dover dare ragione a Don Maurizio Patriciello. In un'intervista rilasciata a Radio24 il 31 agosto 2013, egli sottolinea come gli unici pentiti siano solo i camorristi, nessun politico corrotto o connivente, nessun imprenditore, nessuno stato straniero coinvolto si è pentito. Solo Schiavone afferma di non riuscire a dormire la notte perché vede innanzi a sé i morti che tali misfatti stanno provocando. Lui si è pentito proprio per porre fine a questo sciempio, a questa mattanza, a questo genocidio, a questo biocidio. Si è pentito inutilmente.

Perché le associazioni nate spontaneamente tra gli abitanti sono sorrette solo dalla Chiesa Cattolica, dal coraggioso Don Maurizio e dai Vescovi di Aversa, Acerra, Caserta, Capua, Nola, Pozzuoli, Napoli. La lotta è quanto più generosa e importante perché non salverà la loro vita, i campani sono condannati a morte e così i loro figli. Loro lottano per la loro terra, perché vogliono avere la speranza di salvarla, di bonificarla perché torni a essere la campania felix, terra fertile e generosa come la sua gente, il popolo migliore che si possa immaginare.

Loro sono la mia gente, quella è la mia terra. Perché anche se vivo qui e qui in Piemonte sono nata le mie radici sono là.

Che cosa avrà mai da compiacersi il presidente della camera?     




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