Deboli, svantaggiati  -  Redazione P&D  -  04/05/2024

Il mandato di protezione - possibili inconvenienti di un assetto pan-negoziale

 – Confezione dell’abito su misura, cronologia: sarebbe logico che la messa a punto ‘’ago e filo’’ avvenisse allorché si manifestano gli annebbiamenti, non già prima; col mandato il riferimento sartoriale è invece a un tempo anteriore, quello in cui il contratto viene stipulato; il che (visto che non se ne saprà abbastanza allora circa le ombre future) appare piuttosto incongruo.

 

  – Entrata in funzione: non è chiaro quando il mandatario dovrebbe entrare in campo, materialmente; si parla del momento in cui, secondo una perizia, la lucidità nel mandante sarà venuta meno; il problema è che in certi casi, a basso tenore medico–legale (prodigalità, arretratezze patologiche, deficit culturali, disagio burocratico, influenzabilità affettiva), quel momento può apparire alquanto sfuggente.

 

  – Suggerimenti dell’affettività, paura della solitudine: allorché il fragile si affidi a qualcuno caro al suo cuore, fonte per lui di afflati sentimentali, è sempre alta la possibilità che una volta in carica, gettata la maschera, l’affidatario passerà il tempo a spolpare finanziariamente il suo protetto (neanche andando incontro magari a condanne penali).

 

  – Familiare, nonché futuro erede, come ‘’mandatario di protezione’’: il pericolo è stavolta quello di una gestione poco dinamica, parsimoniosa ai limiti della grettezza; tesa a far sì che, dalle casse di quel fragile, col pensiero alla successione mortis causa, esca periodicamente la minima quantità possibile di denaro.

 

  – Limiti del rendiconto: l’obbligo di rendiconto può garantire contro il rischio di sprechi, di malversazioni attive, non già rispetto all’eventualità di gestioni spilorce, esageratamente parsimoniose, per quel certo assistito (i cui desideri figureranno sistematicamente disattesi).

 

   –  Fragili    oppositivi: lo schema del mandato si addice, per sua natura, a contesti in cui tra le parti domina l’armonia, non già al caso di mandanti affetti da demenze o dipendenze contrastive (emerse solo più tardi); situazioni in cui ciò che il mandatario dovrebbe fare, per adempiere al suo incarico, sarà spesso ciò che il mandante disdegna ormai, che non vuole più per sé.

 

  –  Passaggio del tempo, nuove esigenze: nell’AdS l’aggiornamento del ‘’mansionario’’ non crea problemi, c’è il giudice pronto ad aggiustare il tiro, ritoccando il decreto iniziale; nel mandato i mutamenti di sostanza, le crepe esistenziali quali affioreranno via via che gli anni passano, esigerebbero   l’offerta di sempre nuove istruzioni operative: con un mandante appannato mentalmente tuttavia, proprio per definizione, non più in grado ormai di fornirle.

 




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