-  Covotta Giulia  -  10/03/2016

CONSUMATORI. TAXI VS UBER: LO SCIOPERO – Giulia COVOTTA

Ancora una volta si torna a parlare di Uber e del malumore dei tassisti contro questa applicazione che mette a disposizione degli utenti, con costi molto contenuti, una macchina a noleggio con conducente.

E" recente la notizia di un imminente sciopero della categoria dei tassisti proclamato per protestare contro la deregolamentazione del settore che, a detta dei sindacati, favorirebbe oligopoli e multinazionali.

Molto probabilmente lo sciopero si terrà il prossimo 18 marzo e, nella stessa giornata, è prevista anche una manifestazione nazionale a Roma nella quale convergeranno i tassisti di tutta Italia i quali, unitamente alle associazioni di categoria, saranno coesi contro le introduzioni di categorie di autisti non professionisti che, a detta dei tassisti, attraverso le tecnologie nel settore del trasporto pubblico locale, violerebbero, con le loro attività, le leggi in materia.

I malumori contro Uber, tuttavia, non nascono e crescono solo in Italia, poiché è da molti mesi che in tutta Europa fanno notizia gli scontri, le mobilitazioni e le manifestazioni contro l"applicazione (soprattutto in Francia ed in Inghilterra).

L"eterna lotta tra Uber e Taxi sembrerebbe infinita e, sicuramente, vi saranno altre manifestazioni contro l"app americana. In attesa di vedere come si svolgerà la manifestazione del 18 marzo, in questa sede facciamo un breve riassunto del fenomeno che tutti noi conosciamo semplicemente come Uber.

Uber è un"applicazione per i telefoni cellulari "smartphone" nata da un"idea di un"azienda americana. Lo scopo è quello di fornire a chi lo richiede, attraverso la sopra citata applicazione, un"autovettura con autista per il trasporto di persone in città: in pratica, un taxi a tutti gli effetti, ma che fornisce al cliente un trattamento diverso (ad esempio, un costo inferiore e la modalità di chiamata dello stesso attraverso l"app scaricata sul proprio telefono cellulare).

L"aspetto che rende Uber interessante per molti utenti è che i clienti che usufruiscono del servizio non pagano l"autista, ma direttamente l"azienda attraverso una carta di credito registrata al momento dell"iscrizione all"applicazione e, inoltre, le tariffe sono decisamente inferiori rispetto a quelle previste dai taxi.

Tuttavia, la app Uber-Pop è stata bloccata dal Tribunale di Milano che si è pronunciato qualificando il servizio operato da Uber, in sostanza, come concorrenza sleale. Il ricorso è partito dall"associazione di categoria dei taxi di Torino, Genova e Milano la quale aveva chiesto proprio l"oscuramento di detta app.

Lo stesso Tribunale, quindi, ha ritenuto di disporre il blocco su tutto il territorio nazionale del servizio offerto dall"app americana, con la conseguente inibizione di circolazione ai drivers (su questo sito il commento alla sentenza da parte della scrivente).




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